Riaprono le scuole ma alcuni ragazzi rischiano di non salire sui bus

Lunedì suonerà la prima campanella del nuovo anno. Causa Covid restano aperti parecchi problemi per il trasporto scolastico. Seta metterà in campo anche bus noleggiati da aziende private

Non sarà un inverno facile quello che è alle porte per Seta, l’azienda di trasporto pubblico che opera nelle province di Modena, Reggio Emilia e Piacenza; dovrà infatti fare i conti con una moltitudine di problematiche dovute al Covid-19.

La situazione ad oggi è rimasta relativamente tranquilla visto il ridotto utilizzo estivo dei mezzi. Con l’apertura delle scuole frotte di ragazzi della città (e soprattutto della provincia) torneranno a riversarsi sui bus per recarsi verso i rispettivi istituti e per rientrare a casa al termine delle lezioni.

E’ tutto pronto per affrontare questo forte afflusso?

Una domanda valida per Seta come per centinaia di altre aziende di trasporto italiane. La risposta è tutt’altro che semplice e la situazione viene definita – al momento – fluida.

Fino ad ora il quadro di riferimento è stato il DPCM in vigore dal 4 maggio che limitava ampliamente il numero di posti occupabili, imponendo di lasciare vuoto un sedile ogni due e vietando di viaggiare in piedi. Tradotto in numeri su molti pullman extraurbani questo equivaleva a circa 22 posti seduti, del tutto insufficiente per assorbire il carico scolastico. Oltre a questo il DPCM imponeva l’uso di mascherine.

A tutt’oggi queste sono le indicazioni ancora riportate sui cartelli presenti all’interno dei mezzi.

Il nuovo DPCM del 7 settembre ha stravolto la situazione in essere allargando notevolmente “le maglie numeriche” ed ha innalzato la percentuale di occupazione dei pullman fino all’80% della capienza massima. Per fare un esempio pratico sui nuovi autobus extraurbani Crossway Irisbus, messi in servizio da Seta lo scorso luglio, la capienza totale è di 84 passeggeri di cui 48 seduti. Un 20% di posti in meno si traduce in 16/17 posti cancellati che però potrebbero anche essere di più per garantire il corretto distanziamento fra le sedute.

Insomma ancora mancano certezze e le stesse aziende dei trasporti sono in attesa di indicazioni più precise e puntuali che potrebbero arrivare dalle regioni, a metà di questa settimana, chiarendo tutte le zone d’ombra che il DPCM ha lasciato in campo.

A far rispettare le regole anti-Covid dovrebbero essere gli stessi autisti che in caso di superamento del numero massimo dovrebbero impedire ad altri studenti di salire sui bus, anche eventualmente saltando le fermate. Un compito che si preannuncia per nulla semplice davanti a gruppi consistenti di giovani.

Seta, come altre aziende similari, non può aggiungere ulteriori mezzi sia perché non ne ha disponibili nei depositi sia perché non avrebbe sufficienti autisti.

L’azienda però – come ci ha fatto sapere – sta lavorando ad un piano di rafforzamento e sta stringendo accordi con imprese private per avere a disposizione bus aggiuntivi in modo da sopperire (almeno in parte) alle problematiche legate all’emergenza Covid.

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