Rifondazione Comunista chiede le dimissioni in blocco della giunta comunale di Piacenza

Il segretario nazionale del partito dice "una "familiarità" indecente e complice tra imprenditori e amministratori pubblici, basata sull'interesse personale "

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a firma di Maurizio Acerbo, segretario nazionale Partito della Rifondazione Comunista ed Elena Anelli, portavoce della Federazione di Piacenza di Rifondazione Comunista sulle vicende politiche connesse all’inchiesta della magistratura.

«In merito all’inchiesta giudiziaria in corso a Piacenza, che ha portato all’arresto e al coinvolgimento di esponenti istituzionali, imprenditori e tecnici comunali, evitiamo di esprimerci sui singoli, le cui responsabilità verranno confermate o meno in sede processuale. 

Ciò che ci sembra invece indiscutibile e lampante è lo scenario generale che emerge, al di là dei casi specifici: una “familiarità” indecente e complice tra imprenditori e amministratori pubblici, basata sull’interesse personale e sullo scambio di denaro, favori e voti, alla faccia delle regole e delle comunità che quei Sindaci affermavano di tutelare e difendere. Una familiarità complice che attraversa trasversalmente gli schieramenti del centrodestra e del centrosinistra: una versione clientelare e criminosa delle tanto sbandierate “larghe intese”. 

E’ infatti decisamente emblematico che, tra gli altri, risultino coinvolti la figura che il Partito Democratico aveva individuato come proprio candidato sindaco alle comunali di Piacenza, già candidato alle scorse regionali con la lista “Emilia-Romagna Coraggiosa”, il sindaco di Bobbio, ex leghista e candidato alle scorse elezioni regionali a sua volta a sostegno di Bonaccini, e esponenti di primissimo piano di Fratelli d’Italia, a indicare – dopo la condanna per mafia dell’ex presidente del Consiglio Comunale di Piacenza Caruso – di come esista in quel partito, a livello provinciale, l’ombra di una vera e propria “questione morale” generalizzata. 

Una vicenda che riguarda, una volta di più, la Giunta comunale di Piacenza, di cui torniamo a chiedere le dimissioni in blocco, e non solo dell’assessora all’Urbanistica».    

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