Rifondazione Comunista interviene sugli arresti dei sindacalisti SiCobas e Usb e dice “brutale repressione”

"La magistratura viene meno al suo compito costituzionale se diventa il braccio repressivo dello schieramento neoliberista a difesa del capitale contro le lavoratrici e i lavoratori"

Rifondazione Comunista interviene sull’inchiesta che ha portato questa mattina all’arresto di sei esponenti dei sindacati SiCobas e Usb ed in un comunicato a firma di Maurizio Acerbo, segretario nazionale, Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro, Stefano Lugli, segretario regionale Emilia e Romagna, Elena Anelli, segretaria Piacenza attacca duramente procura e polizia.

«E’ in corso da questa mattina all’alba una pesantissima operazione di polizia partita dalla procura di Piacenza con perquisizioni, arresti di dirigenti sindacali del Si Cobas e dell’USB che col passare delle ore  sembra allargarsi sempre più.
Alla base dell’operazione repressiva la criminalizzazione delle lotte che in questi anni hanno incrinato il sistema dello sfruttamento selvaggio nella logistica: i  “fatti criminosi” sarebbero picchetti, scioperi, occupazioni dei magazzini, assemblee.  
Agli arresti domiciliari due dirigenti dell’Usb con imputazioni gravissime che vanno dall’associazione a delinquere ai reati di sabotaggio e blocco delle merci; arrestati, sempre ai domiciliari, a Piacenza 4 dirigenti del SI Cobas, in relazione a uno sciopero al magazzino Amazon di Castel San Giovanni,  per due di loro siamo di fronte a  una vera e propria persecuzione, visto che la Procura di Piacenza li aveva posti ai domiciliari nel marzo 2021 , mentre il tribunale del riesame aveva poi revocato la sentenza.
La magistratura viene meno al suo compito costituzionale se diventa il braccio repressivo dello schieramento neoliberista a difesa del capitale contro le lavoratrici e i lavoratori che difendono i propri diritti.
Come Partito della Rifondazione Comunista esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori sindacalisti del Si. Cobas e dell’USB colpiti dalla brutale repressione in atto e aderiremo a tutte le iniziative di lotta per la scarcerazione degli arrestati e in difesa della libertà di lottare contro lo sfruttamento, per i diritti e la democrazia».

 

 

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