Ecco il Ritratto con Signora di Klimt in uno scatto inedito

Ecco il Ritratto di Signora di Klimt

Ecco una nuova immagine del Ritratto con Signora di Klimt diffusa poco fa dalla Polizia e scattata poco dopo il ritrovamento. Proseguono, nel frattempo, gli accertamenti per stabilire l’autenticità del dipinto. Oltre ai raggi x che dovrebbero svelare la seconda signora nascosta ci sono gli elementi di cui si è già parlato, dal pezzo di filo di rame, al foglietto con il numero di inventario della Ricci Oddi, al timbro della galleria su fondo bianco, ai sigilli di ceralacca.  Ieri, in un’intervista, inoltre l’ex custode ha parlato di una piccola ammaccatura riportata dal dipinto in occasione di un prestito.  Tutti elementi che potrebbero contribuire rapidamente a dire se effettivamente si tratta dell’originale.

Da quanto il Klimt era in quella scaffa?

Difficile pensare che il quadro sia sempre rimasto nascosto in quella scaffa. Innanzitutto perchè – come vari testimoni hanno raccontato – subito dopo il furto tutta la Galleria Ricci Oddi fu passata al setaccio, all’interno ed all’esterno. L’edera tagliata l’altro giorno non veniva potata da alcuni anni ma, da un rapido sguardo, non sembrava avere due decenni.

Il giardiniere che, insieme ad un collega, ha ritrovato la tela, ci aveva raccontato che il quadro era all’interno di un sacco di Enia (azienda nata nel 2005) e che il sacco gli si è disfatto sotto le mani (dunque sicuramene non recente). Anche se fosse stato un sacco di Tesa (come qualcuno ha scritto) il ragionamento resterebbe lo stesso perchè fra i mille cambiamenti di nome delle ex municipalizzate la piacentina ASM (nata nel 1972) si è trasformata in Tesa solo nel 2000 perciò ben dopo la sparizione del quadro. Quindi certamente il sacco è di epoca successiva al furto. Qualcuno peteva avere in casa sacchi vecchi ed averli utilizzati per proteggere il quadro ma nessuno nel 1997 poteva avere sacchi di aziende non ancora esistenti.

Osservando con attenzione la foto il quadro sembra in condizioni eccellenti. Non si sono tracce di muffa, danni da umidità. I chiodi dell’intelaiatura non mostrano segni di ossidazione. Insomma renderebbe plausibile l’ipotesi che il quadro sia stato posizionato nella piccola scaffa solo in tempi recenti, magari dopo essere rimasto nascosto in un posto più salubre di quel buco nel muro, dietro l’edera.

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