Salgono i contagi a Piacenza. Da domani stop alle visite a parenti in ospedale

La conferenza stampa dell’Ausl fotografa la curva epidemica in aumento nella nostra provincia. Nelle scuole  59 positivi e 338 in quarantena. Un solo ricoverato Covid in terapia intensiva, 42 in ospedale

Non vi è dubbio alcuno sul fatto che la curva epidemica a Piacenza nell’ultima settimana si sia impennata rispetto all’estate ma anche alle settimane precedenti.A darne conto è il consueto appuntamento settimanale con i giornalisti, presso l’Ausl di Piacenza per analizzare i dti della settimana precedente.

Quella che è stata  una salita lenta, ma costante, durnte l’estate ha avuto prima punta di 60 casi settimanali a fine agosto per poi arrivare a 67 casi a metà settembre, poi 71 casi due settimane fa, 98 la successiva ed infine 237 casi nella settimana appena passata a fronte di 7.552 tamponi refertati.

Il numero che meglio ci dà conto dell’andamento della malattia è proprio il rapporto fra tamponi e positivi: è stato sotto l’1% da giugno fino alla penultima settimana di agosto e poi a settembre è salito all’1,3% ha raggiunto il 2,1% la settimana  al 28 settembre al 4 ottobre ed è schizzato al 3,1% nell’ultima settimana presa in esame, quella dal 5 all’11 ottobre. Sono aumentati anche gli interventi delle USCA, le unità speciali di continuità assistenziale che operano sul territorio che hanno toccato quota 336 interventi.  Numeri simili a quelli dell’aprile corso quando era in atto il picco della  pandemia nel piacentino.

Alla data dell’11 ottobre le persone in quarantena ed isolamento erano  1.704.

Passando al capitolo scuole i casi in totale nella nostra provincia sono 59 i casi risultati positivi al Covid -19, 53 studenti e 6 fra docenti e personale Ata.

In tredici classi è stata documentata un’effettiva trasmissione del virus.

Gli studenti piacentini in quarantena sono invece 331 a cui si aggiungono 7 fra docenti e personale Ata.

Il 56% dei nuovi casi scoperti (132 persone) risultava asintomatico mentre il restante 43% era asintomatico (per due pazienti non è nota la sintomatologia) con un trend simile a quello delle settimane precedenti.

Il 71% è risultato positivo mentre il 29% era basso positivo.

96 casi  sono stati scovati grazie al cosiddetto contact tracing, partendo cioè da casi noti e facendo tamponi a contatti stretti. A seguire 46 casi presentavano sintomi, 23 sono derivati da tamponi effettuati al pronto soccorso, 22 da rientri dall’estero, 20 da sorveglianza sui luoghi di lavoro. Interessante il fatto che la maggioranza dei casi scoperti con il contact tracing  fossero asintomatici (64 su 96).

Resta fortunatamente ancora basso il numero di ricoverati in terpia intensiva (1 solo la settimana scorsa, un 55enne non in pericolo di vita). Salgono invece i ricoverati con malattia in corso che la scorsa settimana erano pari a 31, lo stesso numero di fine luglio. Ad oggi però i numeri sono già lievitati a 42 persone, tre dei quali necessitano il casco con l’ossigeno.

Intanto da domani l’Ausl ha deciso di bloccare le visite ai ricoverati in ospedale. Per l’accesso di esterni alle case di riposo non c’è ancora uno stop ma viene consigliato alle strutture di adottare lo stesso provvedimento (cosa che alcuni ricoveri hanno già fatto).

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