Sanità. Bilanci aziende in pareggio: nuovi investimenti su personale e tecnologie

Su Piacenza botta e risposta fra le consigliere Tarasconi (PD) e Stragliati (Lega)

Via libera dalla commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Ottavia Soncini, ai bilanci d’esercizio, per il 2019, delle aziende sanitarie della regione (voto positivo da Pd, ER Coraggiosa, Europa Verde e lista Bonaccini, contrari Lega, Fdi e M5s, astenuti Forza Italia e lista Borgonzoni).

“I bilanci sono stati chiusi tutti in pareggio civilistico”, ha spiegato la responsabile della direzione generale Cura della persona, salute e welfare della Regione, che ha riferito di risorse messe a sistema pari a 8,3 miliardi, comprese le premialità collegate all’acquisto di farmaci innovativi. La dirigente ha poi riferito che è stato raggiunto l’equilibro dei conti nonostante le maggiori spese collegate all’assunzione di personale e alle stabilizzazioni, alla riduzione del superticket, agli aumenti collegati ai farmaci oncologici (non solo quelli innovativi), all’incremento del fondo per la non autosufficienza e agli investimenti per l’acquisto di nuovi dispositivi medici (in particolare per l’area chirurgica). La dirigente ha anche parlato di una gestione più oculata degli acquisti, attraverso Intercenter, e di importanti entrate collegate a prestazioni erogate ai non residenti in regione, 578 milioni.

Critico il giudizio di Simone Pelloni (Lega) sui conti delle aziende: “Serve più concretezza”. Per il consigliere non ci sarebbe coerenza tra gli obiettivi fissati e quanto effettivamente realizzato: “In vista delle elezioni regionali è stata messa tanta carne al fuoco ma non tutto è stato realizzato: nel modenese, ad esempio, non è stata portata a termine, come promesso, la riconversione del nosocomio di Finale Emilia in ospedale di comunità, non è stata avviata la ristrutturazione dell’ospedale di Mirandola, non sono stati aperti i cantieri per la realizzazione della casa della salute di Carpi, così come della casa della salute di Montese, né sono stati attivati gli investimenti sull’ospedale di Pavullo e per il Cup di Vignola”.

Polemica invece tra le consigliere Stragliati e Tarasconi su Piacenza (vedi qui la posizione della consigliera leghista).

“A Piacenza non sono stati fatti né investimenti né scelte adeguati”, ha sentenziato Valentina Stragliati (Lega). “Non posso votare un bilancio- ha aggiunto- che ha portato la mia terra al disastro dato che nella fase dell’emergenza sanitaria ci sono stati più di 1.000 morti: Piacenza è stata la provincia più colpita d’Italia”. Negli anni, ha rimarcato la consigliera, “sono mancati investimenti strategici, soprattutto nella medicina del territorio”. Nel piacentino stiamo ancora pagando le conseguenze del virus, ha concluso, “molte strutture sanitarie sono state riaperte solo parzialmente, in particolare quelle periferiche”. Stragliati, per questo, ha anche chiesto di ripensare alla dirigenza dell’azienda sanitaria piacentina.

Per Katia Tarasconi (Pd) “Stragliati non si è accorta che il Covid ha creato situazioni anomale in tutto il mondo, non solo a Piacenza e quanto accaduto non è attribuibile a comportamenti sbagliati; la consigliera della Lega dovrebbe parlare di più con i nostri sanitari, il sistema ha fatto del suo meglio”. A Piacenza, ha aggiunto, “sono peraltro in programma importanti investimenti”.

Daniele Marchetti (Lega) ha invece chiesto di arrivare quanto prima alla nomina del dirigente dell’Ausl di Bologna, per il consigliere “il fatto che l’Ausl e il policlinico Sant’Orsola siano gestiti dalla stessa persona (Chiara Gibertoni, ndr) è di dubbia legittimità”. “Non è possibile- ha rimarcato- che lo stesso dirigente firmi i bilanci di entrambe le aziende bolognesi”.

Lia Montalti (Pd) ha invece giudicato “singolare l’intervento di Marchetti”. Per la dem, infatti, “le nomine dei direttori generali non c’entrano con l’oggetto in discussione”. Sui bilanci la consigliera ha poi spiegato che “la sanità regionale è sana: sono stati garantiti nuovi servizi alla comunità mantenendo in equilibrio i conti”. Ha anche ribadito l’impegno della Regione Emilia-Romagna all’acquisizione di nuove professionalità, l’immissione di nuove tecnologie nel sistema e l’acquisto di farmaci innovativi. Ha anche ribadito lo sforzo dell’amministrazione regionale per abbattere i costi del superticket.

Anche per Silvia Zamboni (Europa Verde) “è giusto superare questa fase del doppio incarico a Chiara Gibertoni”. La consigliera ha poi ribadito l’importanza di “conservare in Emilia-Romagna una sanità pubblica che guarda alle specificità dei territori”.

Sulla stessa linea Silvia Piccinini (M5s): “Sul doppio incarico di Chiara Gibertoni è evidente il conflitto di interessi, in quanto il Sant’Orsola riceve fondi dall’Ausl”. Mentre relativamente ai bilanci delle aziende ha parlato di “problemi irrisolti: penso, ad esempio, alle liste d’attesa”.

Marco Lisei (Fdi) ha chiesto alla Giunta di avere una relazione per ogni singolo bilancio.

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