Sanitari aggrediti al Pronto Soccorso di Piacenza. L’Ausl: “Bisogna proteggere i nostri operatori”

Ieri pomeriggio un giovane ha danneggiato la postazione del triage ed ha aggredito uno dei professionisti presenti con un violento colpo al volto

Nel pomeriggio di sabato il Pronto Soccorso dell’ospedale di Piacenza è stato teatro di un grave episodio di violenza nei confronti di diversi operatori.
Mentre i sanitari stavano medicando una ragazza che si era presentata riferendo di essere stata aggredita dal suo ex fidanzato, al triage è arrivato un giovane uomo per chiederne notizie. Quest’ultimo ha iniziato subito a minacciare i professionisti presenti e a danneggiare la postazione di accoglienza. Dopo aver messo in sicurezza la ragazza e gli altri pazienti che si trovavano nell’Osservazione breve intensiva, alcuni medici e infermieri hanno provato a calmare il visitatore. L’uomo, però, ha immediatamente aggredito uno dei professionisti con un violento colpo al volto; immobilizzato dagli altri operatori sanitari e dal personale di vigilanza presente, è stato accompagnato alle soglie del reparto e invitato a lasciare il Pronto soccorso. Tuttavia il giovane ha tentato di rientrare, spintonando medici e infermieri. A quel punto sono arrivate le Forze dell’Ordine che hanno posto fine all’episodio conducendo via la persona.

L’intera direzione dell’Azienda Usl di Piacenza esprime solidarietà ai professionisti che sono stati vittime di questa violenta aggressione. “Siamo profondamente dispiaciuti per quanto accaduto – riferisce il direttore generale Giuliana Bensa – e siamo vicini ai personale coinvolto in questa terribile vicenda. Coinvolgeremo da subito il nostro Risk manager e il Servizio di Prevenzione e protezione per un’analisi approfondita delle circostanze e per valutare quali siano i provvedimenti più opportuni da intraprendere”.

“Come medico di Pronto soccorso di lungo corso – aggiunge Andrea Magnacavallo, oggi direttore sanitario dell’Azienda – sono molto rammaricato per quanto accaduto e condivido la preoccupazione e lo sconcerto dei colleghi. Siamo di fronte a una situazione molto grave: quelli che fino a poco tempo fa erano celebrati come eroi e angeli, negli ultimi mesi sono vittime di ripetute aggressioni”. La conferma arriva dagli operatori del Pronto Soccorso: “Ormai non c’è giornata in cui almeno una volta qualcuno di noi non sia oggetto di insulti e violenza verbale”. Solo una settimana fa un medico è stato preso a calci e un paziente gli ha strappato la mascherina cercando di sputargli in faccia. “Questa escalation deve far riflettere tutti. Come cittadino, come uomo – prosegue Magnacavallo – sono attonito. Assistiamo a una profonda crisi dei valori. Servizi come il Pronto Soccorso rappresentano inequivocabilmente il bene e sono un punto di riferimento essenziale per la salute della comunità; tutte le attività sanitarie sono un bene prezioso da custodire gelosamente. La nostra porta è sempre aperta, anche per situazioni di disagio che non sono strettamente mediche ma hanno connotazioni più sociali. Ma dobbiamo riuscire a proteggere i nostri professionisti: ci impegneremo, quindi, insieme a tutti coloro che – a vari livelli – possono aiutare ad arginare questa situazione, per fare in modo che episodi come questo non si ripetano”.

 

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