Santa Chiara, Hevia apre Piacenza Summer Cult

Nel week end il programma entra nel vivo. Il concerto di Hammill già sold out

Santa Chiara si prepara a dare avvio a Piacenza Summer Cult: il 9 giugno alle 21.30, in collaborazione con la cooperativa Fedro, sarà la world music di Hevia ad aprire ufficialmente il cartellone di eventi dell’estate culturale, sostenuta congiuntamente da Fondazione di Piacenza e Vigevano e Comune di Piacenza, e prevista fino al 28 luglio, anche a Palazzo Farnese.

Hevia aprirà per Santa Chiara un week end particolarmente ricco di appuntamenti: sabato 10 alle 21.15 in collaborazione con Associazione Novecento, è annunciato il concerto di Alessandra Celletti, massima interprete della musica di Erik Satie. Domenica 11 alle 21.30 sarà la volta dell’incontro letterario con Francesca Ekwuyasi che presenterà “il primo pensiero del mattino”: una serata in collaborazione con Fedro e Africa Mission.

In entrambi i casi gli eventi saranno a ingresso gratuito con prenotazione consigliata: sarà possibile ritirare i biglietti omaggio direttamente presso gli uffici della Fondazione (via S. Eufemia 13 tel 0523311111 [email protected]).

Intanto, è da segnalare un cambio nel programma ufficiale: annullata la serata del 6 luglio con Rebecca Ferguson. Già tutto esaurito, invece, il concerto di Peter Hammill previsto per il 23 giugno: il tam tam tra appassionati ha fatto raggiungere in fretta la capienza massima di Santa Chiara.

E nell’ex convento sullo Stradone Farnese prosegue con successo la mostra Tino Petrelli racconta l’Italia – Il Novecento di un grande fotoreporter inaugurata lo scorso 31 maggio e che, fino al 28 luglio, propone gli scatti più celebri del grande fotografo, piacentino d’adozione. È aperta (ingresso libero) sabato e domenica ore 10 /12.30, 16 / 19.30, durante i Venerdì piacentini ore 20.30 / 24 e in occasione degli spettacoli in Santa Chiara.

Il concerto inaugurale di Piacenza Summer Cult, il 9 giugno, vedrà dunque protagonista Hevia. Dopo aver conquistato il grande pubblico italiano con le sue cornamuse elettroniche, il “gaitero” Hevia è tornato alla ribalta con l’album “Al otro lado”, premiato con la candidatura ai Grammy Latini. Hevia, giunto al successo sulle note di Busindre reel dal CD “No Man’s Land”, un brano assai noto anche al pubblico italiano perché associato alla pubblicità di una vettura molto popolare, torna ora sul suo strumento tradizionale – la cornamusa asturiana – con un immutato desiderio di innovare e fondere generi diversi: percussioni latine e sound da big band, America ed Europa portate ad avvicinarsi grazie alle melodie di un maestro della world music nel suo ultimo progetto: ”Al son del indianu”, è il risultato di una fusione attenta e spontanea fra suoni e ritmi che si uniscono in maniera estremamente naturale in questo progetto nato studiando fianco a fianco con i musicisti delle svariati tradizioni musicali caraibiche.
Fra il 1850 e il 1950 un milione di Asturiani emigrarono in America. Quelli che tornarono in Europa arricchirono le loro comunità con nuove influenze artistiche, come la musica Habanera, che ora è parte integrante della cultura Asturiana. Parallelamente, anche in America i suoni dell’Asturia continuavano a riecheggiare, grazie alle bande di gaite formate dai migranti. Per molti anni Hevia ha vissuto nella repubblica Dominicana seguendo le tracce di queste espressioni della musica popolare in viaggio fra i continenti, lavorando ad un progetto di ampio respiro.
Il concerto che propone a Piacenza è formato da pezzi originali di Hevia e musiche tradizionali dell’America. I tango di Gardel sono suonati a ritmo di bolero e impreziositi dalle evocative timbriche della cornamusa. Le ritmiche della tradizione asturiana sono a loro volta reinventate assieme a brani classici europei come Capricho Español di Rimsky Korsakov, in una riuscita fusione fra il virtuosismo di Hevia, un’attenta ricerca musicale e un irresistibile groove.

(Ingresso a pagamento; Biglietti su circuito TicketOne o acquistabili in cassa la sera del concerto. Per info: Tel. 366 2893801 mail: [email protected] www.fedrocooperativa.com )

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