Sciopero per i lavoratori della sanità privata piacentina in attesa di contratto da 14 anni

In provincia di Piacenza sono circa 550 i dipendenti. Sono stati recentemente impegnati nel'emergenza Covid

I lavoratori della sanità privata sono senza contratto da 14 anni ed ora hanno deciso di dire basta questa situazione ed incrociare le braccia con uno sciopero che si terrà il prossimo 16 settembre, indetto dalle sigle di categoria di Cgil, Cisl. In provincia di Piacenza sono circa 550 i dipendenti suddivisi nelle cliniche private del territorio (San Giacomo, Clinica Piacenza, Casa di Cura Sant’Antonino).

Lavoratrici e lavoratori piacentini peraltro che sono stati in prima linea contro il Covid ed ai quali – durante la “bufera” dell’epidemia – era stato garantito che al termine della crisi avrebbero potuto finalmente ottenere un rinnovo del contratto nazionale”.

Ad oggi – rendono noto i sindacati – nonostante una pre-intesa approvata dalle assemblee di base, il traguardo “appare ancora lontano”.

«Per questo – sostiene Giovanni Baiardi, responsabile sanità privata della Fp Cgil di Piacenza – il sistema della sanità privata piacentina potrebbe prendere esempio da realtà virtuose che già oggi corrispondono in busta paga gli aumenti contrattuali previsti dalla pre-intesa tra le parti sociali, Aiop e Aris».

«Durante i momenti più duri, la sanità privata piacentina è stata dedicata al 110% alla crisi Covid anche grazie allo spirito di abnegazione delle lavoratrici e dei lavoratori che qualcuno ha chiamato eroi – prosegue Baiardi – ma oggi quelle stesse persone patiscono la mancanza di un rinnovo contrattuale da 14 anni. All’interno delle parti datoriali, ossia l’Associazione italiana ospedali privati (Aiop) e Associazione religiosa istituti sociosanitari (Aris) alcune strutture stanno già erogando gli aumenti contrattuali. Perché non farlo anche a Piacenza, considerato il ruolo-chiave di questi lavoratori per la salute pubblica?».

Il 10 giugno 2020 si era arrivati a una pre-intesa tra sindacati confederali, Aiop (afferente a Confindustria) e Aris. Il 15 luglio i sindacati hanno terminato la consultazione con la base e l’accordo è stato approvato. Da lì doveva essere una formalità arrivare alla firma del nuovo CCNL sanità privata del personale non medico.

«Ma il percorso si è incredibilmente inceppato a causa delle associazioni datoriali -denuncia Baiardi – E’ uno schiaffo ai lavoratori, l’ennesima umiliazione ai professionisti. Aiop e Aris, a livello nazionale, si dimostrano un interlocutore inaffidabile anche nei confronti del Governo che, da parte sua, ha dato ampie garanzie economiche sugli accreditamenti. Per questo chiediamo ad Aiop e Aris la firma definitiva del contratto. Altrimenti avanzeremo richiesta al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, per una sospensione degli accreditamenti e il blocco degli ulteriori stanziamenti finalizzati proprio al rinnovo contrattuale della sanità privata».
Diverso, dice Baiardi, il piano locale. «Ci sono esempi virtuosi in cui le strutture sanitarie private accreditate stanno iniziando ad applicare il nuovo contratto dopo la firma della pre-intesa. Perché non farlo anche nella nostra provincia dove abbiamo tre strutture aderenti ad Aiop-Confindustria?».

«Anche lo sciopero – dice Baiardi – è un’ipotesi concreta perché è vergognoso il voltafaccia di Aris e Aiop dopo l’intesa con i rappresentanti dei lavoratori e con l’esecutivo. Le cliniche storiche del territorio piacentino aderiscono ad Aiop, che a livello nazionale aderisce a Confindustria. Ecco – conclude Baiardi – sarebbe interessante capire cosa ne pensa Confindustria territoriale di questo comportamento vergognoso e tutt’altro che serio da parte di AIOP.

Se i datori di lavoro della sanità privata tengono tanto ai loro dipendenti facciano un’azione compiuta unilaterale e applichino da subito nel nostro territorio il nuovo contratto basandosi sulla firma siglata da tutte le parti nella pre-intesa del 10 giugno» conclude Baiardi.

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