Di male in peggio. La gestione della scuola targata Patrizio Bianchi riesce persino a far rimpiangere passati ministri. Non sarà forse solo colpa dell’ex assessore emiliano romagnolo proiettato dal governo Draghi al vertice del dicastero dell’istruzione ma certamente al MIUR sembrano non azzeccarne nemmeno una.
Il primo mezzo disastro è stato quello del concorso Stem per le materie scientifiche. Fatto partire in piena estate è stato gestito con 20 pesi e 20 misure, una diversa dall’altra a seconda dell’ufficio scolastico regionale che ha portato avanti le procedure. In alcune aree della penisola il concorso si è concluso prima di agosto mentre in altre regioni, fra cui l’Emilia Romagna, dopo il test scritto, tutto tace e non sono ancora state fissate le date degli orali.
Il secondo “pasticciaccio” concepito nel palazzo di viale di Trastevere a Roma è quello relativo alle supplenze annuali. Normalmente gli insegnanti inseriti nelle graduatorie provinciali venivano convocati dal provveditorato provinciale e le cattedre disponibili venivano “offerte” agli insegnanti in base alla loro posizione in graduatoria. Maggiore erano i punti (e gli anni di servizio come precario) maggiori le chance di vedersi assegnata la cattedra nella scuola preferita. Un sistema che ha funzionato per anni e che invece Bianchi ed i suoi funzionari hanno deciso di stravolgere, affidando tutta la procedura al computer.
I docenti inseriti nelle graduatorie GPS hanno dovuto così esprimere online le loro preferenze senza poter però conoscere ed esprimere in tempo reale le proprie scelte. Ad incrociare le preferenze e le cattedre disponibili è stato un algoritmo che, stando alla testimonianza di molti docenti, avrebbe fatto cilecca in svariati casi. C’è così chi si è visto scavalcare da insegnanti con punteggi molto più bassi, chi invece aveva chiesto di essere assegnato ad una scuola media (per la cosiddetta continuità didattica) ed ha incomprensibilmente ricevuto l’incarico in un liceo.
Tantissimi gli errori segnalati a Piacenza come in ogni angolo d’Italia. Oltretutto è inutile tentare di avere risposte e chiarimenti dall’ufficio scolastico provinciale (l’ex Provveditorato) perché nessuno risponde, da giorni, al telefono.
Così le email e le Pec inviate alle sedi periferiche del Miur stanno intasando le caselle postali elettroniche.
Ora bisognerà capire come il ministero intenderà muoversi. Se riconoscerà i propri sbagli e vi porrà doveroso rimedio si rischia il caos con professori che a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico (o più probabilmente a lezioni incominciate) dovranno essere spostati dalla scuola erroneamente assegnata a quella effettivamente spettante. Se invece farà finta di nulla si rischiano migliaia di ricorsi ed un ministero che viola di fatto le sue stesse regole.
Anche il sindacato Cgil scuola di Piacenza è intervenuto sul tema con un comunicato.
Cgil Scuola: Nomine informatizzate da GPS, innumerevoli gli errori risultanti
«Da più di un anno la scuola italiana vive una fase estremamente caotica, caratterizzata da una fin troppo frequente alternanza di cambi ai vertici del MIUR e dalle conseguenti, continue e repentine virate gestionali, spesso agevolate da una difficile condizione contestuale, epidemiologica e organizzativa.
Così il sistema non può reggere. La ricetta del nuovo Ministro Bianchi è stata un crono-programma che prevedeva che tutte le operazioni propedeutiche all’avvio del nuovo anno scolastico fossero completate entro il primo di settembre, per avere il personale in servizio immediatamente, come segno di forte discontinuità con le gestioni precedenti. Come da noi pronosticato, ciò non è avvenuto, o meglio, è avvenuto solo in parte, con gravissime conseguenze ai danni di moltissimi docenti e alunni, a causa della totale abdicazione dei principi di trasparenza e continuità didattica.
Nella provincia di Piacenza gli esiti delle nomine annuali da graduatorie GPS, pubblicati venerdì 3 settembre, hanno gettato nel caos un gran numero di docenti. Quei docenti che dal 10 al 21 agosto hanno dovuto compilare una nuova istanza informatizzata governata da un algoritmo che probabilmente, in svariati casi, non ha funzionato a dovere e che certamente non ha potuto interfacciarsi con talune peculiarità che caratterizzano le tradizionali nomine “analogiche”, privando molti docenti di quella continuità didattica, quanto mai opportuna in una fase cosi delicata per i nostri alunni.
L’algoritmo introdotto dal Miur per assegnare le supplenze ha in definitiva mostrato palesemente tutti i suoi limiti, anche in riferimento alla capacità di contenimento dei contenziosi, fisiologici se in numero molto contenuto, che invece allo stato attuale potrebbero prevedibilmente essere molto numerosi e comportare conseguenze significative, anche nel corso dell’anno scolastico, qualora l’Ufficio IX di Piacenza non dovesse porre rimedio agli errori dimostrati dagli aspiranti, che in queste ore sono impegnati a segnalare le proprie rimostranze attraverso reclami propedeutici ad azioni legali.
Tante le anomalie registrate. Fin dalla tarda serata di venerdì come FLC CGIL abbiamo chiesto il ritiro delle assegnazioni e la sospensione delle prese di servizio, rivolti alla verifica e alla valutazione dell’opportunità di un integrale rifacimento delle operazioni. Una soluzione seria, finalizzata alla trasparenza e a prevenire l’eventuale (per ipotesi) rescissione massiva dei contratti stipulati sulla base degli esiti del 3 settembre scorso, a seguito di sentenze conseguenti ai legittimi ricorsi del personale che ha visto lesi i propri diritti. Ma è probabile che questa nostra proposta non collimi affatto con i tempi definiti dal MIUR per il completamento della procedura.
L’Ufficio Scolastico di Piacenza al momento pare inerte, per questo ribadiamo la necessità di un intervento tempestivo per una soluzione condivisa. Variegata è la casistica degli errori riscontrati e per i quali chiediamo sia posto immediato rimedio. Quello certamente più eclatante riguarda l’assegnazione di cattedre a personale che dopo la chiusura della domanda ha avuto notizia di essere stato individuato per l’immissione in ruolo in surroga di personale rinunciatario che a sua volta ha occupato posti annuali. Riteniamo che anche solo uno di questi casi possa aver inficiato a cascata tutte le assegnazioni.
D’altronde lo spettro di un algoritmo funesto aveva già prodotto grandi criticità ai tempi della Buona Scuola, dimostrando che certi sistemi andrebbero sperimentalmente testati prima di essere impiegati su scala nazionale.
Chiediamo si prenda atto degli errori, che siano riviste le assegnazioni e che l’Ufficio Scolastico provinciale ritorni sui propri passi per restituire la dovuta dignità alla scuola piacentina tutta. La FLC CGIL continuerà a sostenere la causa di tutto il personale danneggiato da questa gestione».
