Secondo Sgarbi “Il Guercino è il più importante pittore del ‘600 dopo Caravaggio”

Il critico d’arte, presentando la tela dell’artista di Cento che adorna la Basilica, si è detto commosso per la presenza così numerosa di pubblico, «segnale che indica che c’è voglia di ripresa»

Sono stati centinaia i piacentini che oggi pomeriggio, sabato 2 aprile, hanno affollato Santa Maria di Campagna per ascoltare la lectio magistralis di Vittorio Sgarbi sul Guercino che adorna la Basilica, anteprima delle Celebrazioni per i 500 anni dalla posa della prima pietra del santuario mariano che avranno inizio domani, 3 aprile. «Sono lusingato della vostra presenza e del vostro entusiasmo – ha affermato il critico d’arte, presentato dal condirettore generale della Banca di Piacenza Pietro Coppelli – una presenza così numerosa chi mi commuove: segnerò questo giorno nell’agenda della mia anima come momento alto e spirituale. Essere così tanti in questa chiesa è un segnale importante, un indice di ripresa dopo i momenti bui della pandemia».

Il quadro all’attenzione della lectio era L’Angelo che appare alla moglie di Manuel, una tela ritenuta per tanto tempo di altro autore e formalmente convalidata di Guercino dallo stesso critico d’arte, a conferma di scritti dell’artista di Cento con i Fabbriceri che non si conclusero però con un accordo scritto, rimanendo così di lettura equivoca. Nel 1623, un secolo dopo la conclusione del cantiere architettonico, la Fabbriceria commissionò una serie di opere ad artisti lombardi ed emiliani, per adornare il fregio. Il programma iconografico, che sarà concluso alla fine del XVIII secolo, affrontò una serie di storie bibliche scelte in relazione ai riferimenti mariani. E nell’archivio del santuario si è rinvenuta la risposta del Guercino, datata 12 agosto 1636, alla richiesta avanzata dai Fabbricieri di “fare un lavoro per questa chiesa”. L’artista, a causa di numerose commissioni, precisava di non poter realizzare “li quadri” prima di due anni e comunicava anche il suo compenso che, “conforme al solito”, era di “cento ducatoni d’argento per ogni figura intera”. Di opere realizzate per la chiesa piacentina non è stata trovata traccia nel libro dei conti di Guercino, ma il nostro storico Gaetano Buttafuoco (1842), facendo riferimento alla lettera (pubblicata da padre Andrea Corna nel libro dedicato a Santa Maria di Campagna, ristampato dalla Banca di Piacenza in edizione anastatica), identificò nell’episodio dell’Angelo che appare alla moglie di Manuel, collocato accanto all’organo, l’opera del Guercino che ritrae l’episodio descritto nel Libro dei Giudici, capitolo 13: “In quei giorni, c’era un uomo di Sorèa, della tribù dei Danìti, chiamato Manòach; sua moglie era sterile e non aveva avuto figli. L’angelo del Signore apparve a questa donna e le disse: «Ecco, tu sei sterile e non hai avuto figli, ma concepirai e partorirai un figlio. Ora guardati dal bere vino o bevanda inebriante e non mangiare nulla d’impuro. Poiché, ecco, tu concepirai e partorirai un figlio sulla cui testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio fin dal seno materno; egli comincerà a salvare Israele dalle mani dei Filistei»”.

Il prof  Sgarbi ha definito il Guercino «il più importante pittore del ‘600 dopo Caravaggio. Il suo primo maestro fu Carracci, mentre a Roma fu influenzato dallo stesso Caravaggio e nell’arrivare a Piacenza ebbe rapporti con Correggio

Il maestro Paolo Bottini, organista della chiesa di Croce Santo Spirito a Cremona, ha accompagnato la lectio del prof Sgarbi con musiche di padre Davide da eseguite al grande organo Serassi.

Durante l’evento hanno prestato servizio servizio anche gli Alpini, gruppo di Piacenza.

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