Sensibilizzazione alle migrazioni forzate, parte il laboratorio del Gus al Liceo Gioia

Si è concluso il primo dei quattro incontri previsti nell’ambito del progetto di sensibilizzazione al tema delle migrazioni forzate, organizzato da Gus – Gruppo Umana Solidarietà, in collaborazione con la 4°SC del liceo Melchiorre Gioia di Piacenza. Sotto la supervisione della professoressa Donata Horak, gli operatori sociali del Gus hanno focalizzato l’attenzione sulla critica agli stereotipi e ai pregiudizi attraverso la partecipazione a un gioco denominato “Fuga dalla terra”, durante il quale agli studenti veniva chiesto di selezionare, da una lista di personaggi, chi salvare e chi sacrificare in vista di un’imminente catastrofe. Come spiega Matteo Bandini, “lo scopo del gioco è di riflettere sull’urgenza classificatoria, l’astrazione indeterminata e i casi particolari con cui ci confrontiamo nella vita di tutti i giorni, spesso rischiando di cadere in generalizzazioni indebite”.

Al termine dell’attività è stato proiettato un video di Amnesty International in cui veniva ripercorsa sotto ipnosi la storia di una rifugiata siriana, dalla fuga a causa del conflitto, fino all’arrivo in Olanda, passando per il tormentato viaggio a bordo di un gommone. Una storia nota, dal  messaggio inequivocabile: solo mettendosi dei panni dell’altro è possibile comprendere il vissuto individuale che sta dietro a un fenomeno di massa, che  – aggiunge Agnese Caselli del Gus – “rimane troppo spesso in secondo piano, sullo sfondo di considerazioni storiche per loro natura generalizzanti”.

 A margine dell’iniziativa, è stata distribuita una rassegna stampa su temi di stretta attualità riguardanti i fenomeni migratori in Italia. Dal decreto Minniti alla rivolta di Gorino, passando per la frontiera di Ventimiglia. “Per ognuno dei temi affrontati  – sottolinea Pier Paolo Tassi, coordinatore provinciale del progetto di prima accoglienza del Gus – è stato offerto un angolo visuale divergente, attraverso le lenti di due autorevoli giornalisti, per favorire l’emergere di un pensiero critico in merito ai fatti narrati”.

La risposta degli studenti, organizzati per gruppi tematici e apparsi vivacemente interessati ai contenuti emersi, prevederà una seconda tappa di analisi delle fonti proposte durante il prossimo incontro, previsto per il mese di marzo.

 

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