Sequestri sale Lan. L’agenzia delle Dogane fornisce la propria versione

A Piacenza l'unica sala dotata di postazioni di gaming e simulatori è chiusa dal lock-down. In tutta Italia i sigilli ai computer stanno sollevando proteste sui social da parte di gestori e giocatori

Negli scorsi giorni si era diffuso, in particolare sui social, l’allarme chiusura per le cosiddette sale Lan o sale simulatori. Si tratta di locali attrezzati con computer e connessioni Internet superveloci in cui appassionati si trovano per giocare con i videogiochi preferiti avendo prestazioni difficili da ottenere a casa, salvo grossi investimenti in hardware.

Gli ispettori dell’Agenzia delle dogane, a seguito dell’esposto presentato dal titolare di una tradizionale sala videogiochi (attività salvo eccezioni in forte declino) aveva fatto scattare un blitz in alcune di queste sale Lan ed in particolare in una fra le più grandi situata a Bergamo. Si era così scatenato “il panico” e sembrava che tutte le attività di questo genere fossero state sequestrate in Italia. L’Agenzia contesta ad alcuni esercenti la mancata autorizzazione per quella che reputa essere un’attività di sale giochi ed il mancato pagamento delle relative tasse governative, una interpretazione che viene contestata dagli imprenditori di questo nuovo settore, sviluppatosi negli ultimi anni in tutto il mondo. Inutile dire che l’Italia è forse l’unico paese in cui si parla di autorizzazioni, bolli, tasse etc. mentre all’estero è un settore in libera espansione senza vincoli burocratici.

A Piacenza era attiva, prima della pandemia, una sola sala Lam in via Taverna. Si chiamava “Level Up Esport” ed era dotata di una connessione Internet dedicata a 400 MBit/s, di nove postazioni per gaming, due consolle retro gaming ( PS1 Classic + Super nintendo Classic ), una postazione  Sim Racin by Sparco con uno schermo panoramico 49 pollici ed una postazione di realtà virtuale con Oculus Rift S. Causa Covid la comunità dei giocatori si era trasferita online e non era ancora ripartita. Alla luce di quanto sta accadendo bisognerà capire se riaprirà mai i battenti.

Intanto l’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, in un comunicato stampa, fornisce la sua versione dei fatti e rende noto che sarebbero solo quattro in tutta Italia le strutture dove sono stati effettuati sequestri di computer e simulatori.

«In merito ad alcune notizie di stampa apparse su alcune testate giornalistiche e sui social media nelle ultime ore, l’Agenzia intende precisare lo sviluppo delle attività che hanno visto impegnato il personale dell’Amministrazione finanziaria nello scorso fine settimana, in una azione di controllo in materia di gioco pubblico.

L’attività, a seguito di esposto/denuncia, è stata sviluppata al fine di verificare l’osservanza delle imposizioni tributarie in materia di gioco e con riguardo alla corretta applicazione della normativa volta alla tutela e alla salute dei minori. Ha interessato, esclusivamente, 4 esercizi commerciali all’interno dei quali, a titolo oneroso, venivano messe a disposizione del pubblico apparecchiature da intrattenimento tra cui rientrano anche i c.d. videogiochi.

Giova evidenziare che le notizie diffuse in merito alla chiusura di tutte le sale Local Area Network (LAN) del territorio nazionale sono totalmente destituite di ogni fondamento.

A dimostrazione della mancata veridicità delle notizie diffuse da alcuni destinatari dei provvedimenti, in uno dei 4 casi sottoposti a controllo, l’operatore commerciale ha esibito e messo a disposizione degli ispettori, la documentazione amministrativa attualmente riconosciuta corretta per l’esercizio dell’attività di gioco nella sala LAN. Ciò ha permesso alla Direzione Giochi, di riconoscere la legittimità dell’attività posta in essere dal soggetto privato e, pertanto, di concludere l’ispezione amministrativa senza alcun rilievo né contabile né amministrativo.

Quindi, è di tutta evidenza che lo scopo dei controlli eseguiti lo scorso fine settimana è stato quello di accertare il rispetto delle norme attualmente vigenti, con il fine di tutelare proprio gli operatori del mercato delle sale LAN che mettono a disposizione la strumentazione di gioco in modo legale e responsabile.

Negli altri tre casi, ADM ha, invece, provveduto a redigere verbali di sequestro amministrativo ai sensi della legge 689/81, per le apparecchiature destinate al gioco, prive di ogni forma di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato.

In particolare, in uno di questi tre casi, lo stesso operatore, all’atto della presentazione della segnalazione certificata d’inizio attività all’Ente comunale, dichiarava di installare videogiochi che, tuttavia, erano completamente privi di certificazione e titoli autorizzatori.

In ragione di quanto sopra comunicato, ne deriva che tutte le manifestazioni di settore, comprese le fiere tematiche e l’esercizio del gioco nelle stesse sale LAN, non sono in alcun modo pregiudicate se svolte nel rispetto delle regole di settore e che le notizie diffuse non rispondono alla realtà dei fatti.

In questo senso, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli fornisce le corrette informazioni agli operatori economici che, in un contesto altamente tecnologico, vogliono investire in maniera legale e responsabile nel settore garantendo in tal modo lo sviluppo dell’industria dell’intrattenimento e la libera iniziativa imprenditoriale».

 

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