Sforza Fogliani (Confedilizia) su sentenza Consulta blocco sfratti

“La proprietà della casa è ormai ridotta a una triste parvenza"

Intervenendo sulla sentenza della Consulta riguardo al blocco degli sfratti il presidente del Centro studi Confedilizia, l’avvocato piacentino Corrado Sforza Fogliani, ha così dichiarato:

“La proprietà della casa è ormai ridotta a una triste parvenza, da aspirazione che era l’hanno trasformata in un incubo. Obbliga solo a pagare le tasse locali ed erariali, che con la riforma del Catasto il Governo Draghi e chi lo sostiene cercano anzi di aumentare, dettandone la formale trasformazione da strumento di imposte sui redditi (come era nello Stato liberale unitario), in strumento di sorpassate ed ingiuste imposte sul valore (Stati preunitari). In modo che – reddito o meno – ci sarà comunque sempre da pagare. Così vogliono il pensiero unico, la finanza internazionale e le istituzioni internazionali partecipate dalle banche d’affari, per diminuire ancora una volta gli investimenti nel mattone e far un’altra volta aumentare quelli finanziari. La Corte costituzionale ha poi dimenticato bellamente che il blocco sfratti (dal quale ci si era liberati nel 2015) non ha mai risolto alcun problema – come diceva Einaudi – mentre ne ha invece sempre creati. Tant’è che già più di 20 anni fa, dichiarando la validità di un blocco (proprio come ha fatto oggi), la Consulta aveva solennemente dichiarato che l’avrebbe fatto per l’ultima volta. S’è visto come è andata …”.

Dichiarazione del presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa

Anche il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, si è espresso sulla sentenza:
“Come era prevedibile, la lettura delle motivazioni della sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato legittimo il blocco degli sfratti non ci ha minimamente convinti. Inutile entrare in dotte disquisizioni giuridiche: sulla – a nostro avviso palese – violazione della Costituzione italiana si sono ampiamente dilungati i giudici dei Tribunali di Trieste e Savona nelle rispettive ordinanze, anche sulla base delle argomentazioni portate dagli avvocati della Confedilizia. La sostanza, stringendo all’osso la questione, è che per la Consulta – oltre che per il Parlamento e per gli ultimi due Governi – il ‘dovere di solidarietà economica sociale’ esiste solo in capo ai proprietari, privati per quasi due anni del loro immobile e del loro reddito, senza alcun risarcimento da parte dello Stato e costretti persino a pagare spese e tasse”.

Publicità

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome