Sindacalisti USB denunciati per “Arbitraria invasione di azienda, sabotaggio”

Denunciati sindacalisti USB

Alcuni rappresentanti e dirigenti sindacali dell’Unione Sindacale di Base, tra i quali Issa Abed e Lengane Adive – delegati della logistica nella zona di Piacenza – sono stati denunciati dopo essere stati convocati, ad inizio mattinata,  in Questura. Il reato ipotizzato è quello previsto dall’articolo articolo 508 del Codice Penale “Arbitraria invasione e occupazione di aziende agricole o industriali. Sabotaggio”. Si tratta di un reato introdotto con il Codice Rocco del 1930 e che dopo la caduta de fascismo e la nascita della Repubblica Italiana ha avuto rarissime applicazioni ed è “caduto nell’oblio” (senza però essere mai stato abrogato).

Dopo la consegna dell’atto giudiziario i sindacalisti sono stati accompagnati presso le abitazioni che sono state sottoposte a perquisizione,

A renderlo noto è stato lo stesso sindacato USB – in un comunicato.

«Non era mai accaduto – sostiene il sindacato USB – che a una azione di lotta, praticata da sempre nei casi più eclatanti di violazione dei diritti dei lavoratori, si rispondesse con l’attribuzione di un reato spropositato e inappropriato come quello di “, tipico del ventennio fascista e proprio per affrontare il dilagare delle lotte operaie e l’occupazione delle terre.

L’attivazione delle perquisizioni domiciliari, alla ricerca di non si sa bene cosa, durante la quale sono stati sequestrati tutti gli apparecchi elettronici (computer, telefoni ecc.) e fotografati i muri delle abitazioni su cui erano appesi quadri e manifesti in lingua araba, aggiunge un tono se possibile ancora più minaccioso alla pesante provocazione messa in opera nei confronti di delegati USB combattivi della logistica.

L’Unione Sindacale di Base ritiene che l’accanimento in corso nei confronti dei propri delegati nell’esplosivo settore della logistica sia da mettere in stretta relazione con l’opera di continuo contrasto e denuncia messa in atto da USB Logistica nel territorio di Piacenza rispetto alle continue violazioni dei diritti dei lavoratori e al livello di sfruttamento a cui vengono sottoposti lavoratori che, essendo in maggioranza migranti, sono ricattabili sia sul piano dell’occupazione che sul permesso di soggiorno.

Evidentemente – conclude il comunicato –  il più volte e da più parti invocato nuovo orientamento del diritto del lavoro affinché questo non sia “ostile alle aziende”, come recentemente affermato anche dal Libro Bianco di Assolombarda ha già fatto breccia nella magistratura di Piacenza».

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