Soldatessa del Genio si toglie la vita, sparandosi in una stazione metro di Roma

La giovane, nell'esercito da 5 anni, era di stanza a Piacenza. Motivi personali alla base del gesto

Una soldatessa trentenne di origine campane appartenente al 2° Reggimento Genio Pontieri di Piacenza si è tolta la vita all’interno della stazione metro Flaminio, a Roma esplodendosi un colpo al petto con la pistola d’ordinanza. La giovane, Caterina Glorioso, era distaccata nella capitale, proveniente dalla nostra città ed era impegnata nell’operazione “Strade sicure”. Era nell’esercito da cinque anni. Il gesto sarebbe stato compiuto per motivi personali e la soldatessa avrebbe lasciato una lettera di quindici pagine per spiegarne le ragioni. La lettera è ora al vaglio del pm e del procuratore aggiunto Nunzia D’Elia che ha aperto un fascicolo. La graduata era originaria di Vitulazio, comune della provincia di Caserta. Non era sposata ed era una volontaria dell’Esercito in ferma prefissata.

Un episodio pressochè analogo era avvenuto nel febbraio 2018 quando nei bagni della stazione metro Barberini si tose la vita un caporalmaggiore 29enne in forza al I Reggimento bersaglieri di Cosenza.

Con un tweet Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia ha commentato l’accauto scrivendo “Ci lascia sgomenti la terribile notizia della morte di Caterina Glorioso, giovane militare in servizio nell’operazione “Strade Sicure”. Fratelli d’Italia esprime cordoglio e vicinanza ai suoi famigliari e all’Esercito Italiano”.

“Esprimiamo cordoglio e vicinanza ai familiari della soldatessa che si è tolta la vita oggi a Roma – hanno dichiarato i senatori del Movimento 5 Stelle della Commissione Difesa di Palazzo Madama -. E’ il quarto suicidio in due anni di militari in servizio nell’operazione Strade Sicure dell’Esercito Italiano. Un fenomeno tragico e inaccettabile che richiede provvedimenti immediati da parte della Difesa a tutela del benessere del personale impiegato in questa come in tutte le operazioni, in Patria e all’estero. Una tematica da sempre al centro dell’azione politica del Movimento 5 Stelle che su questo ha condotto indagini conoscitive in Parlamento e proposto leggi sul sostegno psicologico militare.“

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