Solidarietà a Sforza Fogliani per la censura messa in atto da Twitter

"Solo il libero pensiero e il libero confronto portano al successo morale, intellettuale ed anche economico”

Il blocco dell’account  dell’avvocato piacentino Corrado Sforza Fogliani messo in atto da Twitter si stà rivelando un vero e proprio boomerang per il social network americano che appare all’occhio dei più come un incontrollato ed incontrollabile censore di liberi pensieri, posizione poco accettabile in un libero stato democratico. L’oscuramento dell’account pare insomma figlio di un nuovo oscurantismo culturale di cu sembrano soffrire questi colossi del web.

Non per nulla Sforza sta è stato intervisato da svariate testate nazionali che in queste ore stanno dando spazio a quanto accaduto ed ha ricevuto la solidarietà di tanti esponenti politici. Lo rende noto un nuovo comunicato stampa diffuso dall’associazione dei liberali piacentini.

Dichiarazione di Corrado Sforza Fogliani dopo il suo oscuramento su Twitter

“Voglio ringraziare – è un tentativo, perlomeno – tutti gli amici che mi hanno mostrato, in mille diversi modi, la loro solidarietà: centinaia e centinaia anche a commento sui social, specie locali, e – fra i tanti amici parlamentari – Sgarbi, venuto ieri a Piacenza. Ci unisce, anche al di lá del conoscerci o meno (purtroppo, non li conosco tutti, tanti sono), la comune condizione di essere uomini liberi, che fanno dei loro convincimenti un portato irrinunciabile. Il pensiero unico internazionale – che solo qualcuno della mia città sostiene di non conoscere o di non capire cosa sia – non può vincere, perché non può vincere le coscienze e il libero pensiero. Può solo illudersi, al più, di sopprimere la libera manifestazione dello stesso con la coazione dei mezzi informativi, in mano a potentati affaristici, prigionieri del loro stesso opportunismo faccendiere.

Ringrazio gli amici del Giornale e, in particolare, coloro che hanno civilmente dissentito, anche se spesse volte cattivi interpreti di ciò che realmente penso o male informati da mezzi e persone asservite ad un pensiero che non s’accorgono neppure che non sia loro, tanto inconsapevolmente sono indotti dalla coazione a pensare perfino che quello artatamente diffuso dai potentati sia l’unico possibile pensiero astrattamente (oltre che concretamente) concepibile. Coloro che hanno civilmente dissentito (apertamente e lealmente, non fingendosi neutri agli occhi delle anime semplici), hanno comunque la mia stima. Sono, anch’essi, un arricchimento.

Quanto al foglio quotidiano piacentino, rimando al sito www.liberalipiacentini.com ove sono presenti sia il testo del mio comunicato che il testo con il quale si è pensato di presentarlo ai lettori rimasti (rispetto a quelli del giornale dei Prati). Chi è interessato potrà confrontare i due testi e dire se, nel secondo, è stato realmente reso il comunicato nella sua ostensibilitá o, invece, se – col metodo Repubblica, cuci e scuci – non si sia reso in modo completo il mio punto di vista, a cominciare dal fatto che il foglio ha eliminato dal mio comunicato la precisazione che blocchi e censure vengono disposti nel metodo Twitter, per quanto se ne sa, da un algoritmo, che fa naturalmente quel che può, senza l’intervento – ecco la precisazione, autorevole e importante, omessa – di alcuna persona umana. Giudichino quindi le persone in buona fede se ho, o meno, il diritto – avanti la richiesta, da parte del foglio, di esporre il mio pensiero – di condizionare la pubblicazione dello stesso alla integrale riproduzione del mio testo e al fatto che sia attribuito anche a me il diritto di replica, solitamente appannaggio del solo direttore (che è facile ipotizzare – non conoscendo il principio della stampa anglosassone “i fatti distinti dalle opinioni” – si firmi, negli articoli che mi riguardano, red.cro.). Come ho detto ad autorevoli interlocutori, a Radio24, a Radio Rai e ad altri, posso essere attinto alla mail [email protected]

Sarà mio obbligo morale interloquire con chi vorrà anche dissentire con un liberale confronto, convinto che lo stato di diritto (che purtroppo, in Italia e non solo, come dimostra l’episodio che mi riguarda) rimanga il miglior esempio di convivenza, foriero – nell’uguaglianza, appunto, nel confronto – anche dei successi dell’economia, che si esprimono nel migliore dei modi, non certo in un sistema autoritario, economico o culturale che sia, ma solo attraverso – appunto – la libera concorrenza e il libero confronto”.

 

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