Sottraggono al fisco 14 milioni di euro e lasciano senza contributi 50 dipendenti

La Guardia di Finanza di Castel San Giovanni (PC) scopre maxi evasione effettuata da un'azienda di Calendasco attraverso il meccanismo delle false compensazioni. In tre finiscono agli arresti domiciliari

False compensazioni Maxi evasione Piacenza

Sono circa cinquanta i dipendenti di due diverse società, operative nel campo delle pavimentazioni industriali, che ora rischiano di andare in pensione con anni di ritardo rispetto al previsto a causa della disonestà dei propri titolari.

Tutto per via dell’ennesima maxi evasione fondata sul sistema delle compensazioni e scoperta dalla tenenza di Castel San Giovanni della Guardia di Finanza, coordinata dal p.m. Antonio Colonna.

In manette sono finiti due italiani S.D., 34 anni, di origini napoletane e residente a Milano,  M.I., 47 anni, siciliano, residente nel piacentino,  e V.P. 39enne di origini serbe, residente nel bresciano. I tre sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari da parte del gip presso il tribunale di Piacenza Luca Milani. Una quarta persona è stata denunciata per un reato minore.

A seguito del deposito della memoria difensiva il gip di Piacenza ha deciso (l’11 febbraio) di sostituire per il 34enne S.D. la misura dei domiciliari con l’obbligo di firma ritenendo che lo stesso abbia avuto un ruolo marginale e limitato nel tempo.

L’imponibile sottratto al fisco ammonterebbe complessivamente a 14 milioni e 477 mila euro, le ritenute non versate sono pari a 523 mila euro, i crediti di imposta indebitamente utilizzati oltre 1 milione di euro ed infine 1 milione e 741 mila euro l’Iva evasa.

Due degli arrestati ( M.I. e V.P.) erano amministratori della società Diessetec di Calendasco e compensavano imposte e contributi, che avrebbero dovuto pagare, con crediti inesistenti nei confronti dello Stato.

Così non pagavano tasse e nemmeno i contributi previdenziali dei propri dipendenti ai quali ora non resta che insinuarsi nel passivo fallimentare e sperare di riuscire a recuperare qualcosa.

Un giochetto che andava avanti a partire dal 2014 e che è stato portato alla luce dalle Fiamme Gialle piacentine, partendo da un controllo fiscale alla società effettuato nell’ottobre 2016 sulla base di un’omessa dichiarazione delle tasse. Che qualcosa non quadrasse è emerso subito visto che tutta la documentazione fiscale risultava inesistente ed era stata distrutta.

I finanzieri hanno ricostruito, con pazienza e minuziose indagini, i vari passaggi ed hanno anche individuato una seconda società che faceva sempre capo al terzetto, la Top System srl (con sede formalmente nel milanese ma operativa sempre a Calendasco) che era subentrata alla precedente azienda, continuando a perpetrare i medesimi reati. Di questa il 34enne è stato amministratore solo nel 2016.

Mentre i due italiani sono stati subito individuati il 39enne ha dichiarato di essere in Serbia per motivi di salute della madre. I finanzieri lo hanno però bloccato a Brescia, presso la filiale della sua banca, mentre tentava di prelevare i fondi presenti sul un conto corrente e pari a 40 mila euro. I soldi sono stati sequestrati così come una vettura e le quote societarie, per una somma totale di 150 mila euro.

Publicità

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome