Su Facebook i filmati dell’allestimento della sezione archeologica dei Musei di Palazzo Farnese

“S’intitola “Archeo-Backstage”, andrà in onda il mercoledì e il sabato alle 20.30, a partire dall’8 gennaio: sarà come assistere in diretta ai lavori di allestimento della Sezione archeologica di Palazzo Farnese. In tempo di lockdown e di restrizioni abbiamo deciso, insieme al direttore Antonella Gigli, di postare ogni giorno sulla pagina Facebook dei Musei Civici di Palazzo Farnese, i lavori relativi alla realizzazione di questo nuovo importante segmento del Museo cittadino”. Così afferma l’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi, che aggiunge: “La nuova collezione archeologica è il risultato di un lavoro di quattro anni di selezione, restauro e studio di materiali archeologici, per lo più inediti e mai esposti, e racconterà più di settecento anni di storia della città di Piacenza, dalla sua fondazione nel 218 a.C. all’Alto Medioevo”.

Prosegue Papamarenghi: “Francesca Fabbri, insegnante e operatrice culturale che ha già lavorato ai Musei di Palazzo Farnese e all’allestimento di “Guercino a Piacenza”, riprenderà con la propria telecamera materiali mai visti, reperti che risalgono ad epoche remote e i lavori per l’allestimento della Sezione archeologica che quotidianamente verranno poi postati su Facebook e saranno visibili da tutti. Sarà un “dietro le quinte” del tutto inedito, a costo zero per l’Amministrazione; la dottoressa Fabbri, che ringrazio in modo particolare perché svolgerà gratuitamente riprese e montaggio per poi postarle sul social più popolare, e sarà possibile per tutti gli appassionati, seguire un percorso che andrà avanti per qualche mese, in attesa che i Musei possano riaprire al pubblico”.

“La Sezione romana – afferma ancora Papamarenghi – a partire da un’intuizione dell’ex assessore alla Cultura Tiziana Albasi, va avanti da diversi mesi con un lavoro di continua integrazione di materiali e ricerca scientifica: i materiali che daranno vita a questa nuova sezione erano stati portati da Piacenza a Parma, Bologna e Ferrara per essere studiati, ma con questa nuova apertura torneranno finalmente a casa perché appartengono al nostro territorio e risalgono a scoperte avvenute in città e provincia, a partire dai rinvenimenti a Veleia”.

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