Tanti elementi fanno propendere per l’autenticità del Klimt ritrovato (video-servizio)

Sono ancora tanti gli interrogativi alla ricerca di una risposta riguardo al ritrovamento del “Ritratto con Signora” di Klimt avvenuto ieri pomeriggio ad opera di due operai che stavano eseguendo lavori di giardinaggio all’esterno della Galleria Ricci Oddi di Piacenza.

Il quadro, come si è più volte detto, era avvolto in un sacco nero della spazzatura che, secondo indiscrezioni, riportava marchi di Enia la ex Municipalizzata nata nel 2005 dall’unione tra AGAC Reggio Emilia, AMPS Parma e Tesa Piacenza. Dunque in quell’intercapedine il quadro potrebbe essere stato posizionato solo dopo il 2005 e non dunque al momento del furto. Il fatto invece che il sacco non fosse marchiato Iren non esclude che chi lo ha nascosto in quel pertugio, dietro l’edera lo abbia fatto in un periodo più recente. Bastava avere per un qualche motivo a disposizione vecchi sacchi.

Pur mancando ancora la conferma ufficiale molti propendono per l’autenticità del quadro. Sulla tela vi sarebbero alcuni timbri dell’epoca che attestano la partecipazione del dipinto a mostre dell’epoca. Difficile (seppure non impossibile) che un falsario fosse esattamente al corrente dei percorsi dell’opera ed in grado di riprodurre sigilli ufficiali. Sembra infine che siano state trovati alcuni fili di rame del sistema di allarme all’epoca montato in galleria.

Intanto la polizia ha diffuso il video che mostra alcune fasi successive al ritrovamento compresa la breve esposizione del “Ritratto con Signora” all’interno della Galleria Ricci Oddi.

Il quadro è al momento custodito in un luogo segreto.

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