Tentano di rubare merce di Amazon ma finiscono nei guai

Un 45enne è stato arrestato per furto ai danni della multinazionale dove lavorava. Due camionisti pescati mentre caricavano beni sottratti ad una spedizione della stessa azienda

I magazzini della logistica ed in particolare quelli di Amazon continuano ad esercitare un’attrazione fatale per dipendenti senza scrupoli che tentano di sottrarre merce ma vengono puntualmente pescati “con le mani nel sacco”.

Ieri sera un dipendente di 45 anni del magazzino di Castel San Giovanni, è stato arrestato dai carabinieri della Stazione di Castel San Giovanni per furto aggravato.

L’uomo, domiciliato in provincia di Piacenza, con precedenti di polizia, a fine turno è stato scoperto mentre tentava di portare fuori dal magazzino della merce. Il metal detector ha segnalato qualcosa di anomalo ed è stato perquisito dal personale della sicurezza. Nella tasca dei pantaloni gli sono stati trovati degli orecchini ed uno smartwatch per un valore complessivo di 500 euro.

La pattuglia dei carabinieri della locale stazione, giunta sul posto, ha esteso la perquisizione anche all’auto dell’uomo dove sono stati trovati  dispositivi elettronici, capi di abbigliamento, cosmetici e diverse paia di occhiali per un valore di ulteriori 2.000 euro circa. Il 45enne è stato accompagnato in caserma e, dopo le formalità di rito, è stato arrestato ed accompagnato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo che si svolgerà nella giornata odierna dinanzi al tribunale di Piacenza.

Sempre i carabinieri, questa volta della stazione di Piacenza Levante, hanno denunciato due autotrasportatori di 36 anni, nati in Romania, per ricettazione in concorso.

La mattina del 12 marzo scorso, alle 11,30 circa, i due sono stati sorpresi in via Strinati dalla pattuglia della Levante, che stava svolgendo un servizio di controllo del territorio, mentre trasbordavano dai camion della ditta alla propria vettura alcuni pacchi di materiale vario.

Gli autoarticolati erano posteggiati sul piazzale dell’azienda di logistica per cui lavorano.

I militari hanno trovato nei pressi dei due bilici alcuni colli, già aperti e senza l’etichettatura di spedizione, pronti per essere caricati mentre altri erano già stati riposti nel bagagliaio dell’auto. I due camionisti hanno sostenuto che la merce fosse stata venduta loro da alcuni colleghi, ma non avevano alcuna attestazione di acquisto a dimostrarlo. Il materiale in realtà era stato trafugato nel corso di una o più spedizioni che la società di logistica, di cui erano dipendenti, effettua per conto di Amazon. In un sacco nero infatti, i carabinieri della Levante hanno trovato anche numerose etichette di spedizione e involucri di cartone già aperti.

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