Torna il Festival della cultura della libertà che sarà dedicato alla memoria di Sforza Fogliani

Il 28 e 29 gennaio la due giorni dedicata al liberalismo che per la prima volta sarà orfano del suo ideatore, scomparso esattamente un mese fa

Sarà diversa rispetto a quelle passate la settima edizione del Festival della cultura della libertà che si terrà a Piacenza il prossimo 28 e 29 gennaio 2023: mancherà infatti colui che aveva ideato questa due giorni dedicata al liberalismo, l’avvoocato Corrado Sforza Fogliani, scomparso esattamente un mese fa.

 «E’ come se fosse qui, ancora con noi. Si fa fatica a credere che ci abbia lasciato»  ha  detto questa mattina l’avvocato Antonio Coppolino, presidente dell’associazione dell’Associazione Liberali Piacentini durante la conferenza stampa di presentazione a cui hanno partecipato, collegati da remoto anche Carlo Lottieri, direttore scientifico del Festival e Giorgio Spaziani Testa, presidente Confedilizia. A portare i saluti della Banca di Piacenza, che da sempre sostiene la manifestazione (anche mettendo a disposizione il PalaBanca Eventi) è intervenuto il presidente del Cda Pietro Nenna che a sua volta ha ricordato la figura di Sforza «Un uomo eccezionale che ha reso grande il nostro istituto».

Questa del 2023 sarà dunque un’edizione orfana del suo ideatore ma è in qualche modo una sua eredità, avendo lui stesso, fino all’ultimo, lavorato al programma, agli eventi ed anche al titolo, insieme al direttore scientifico Carlo Lottieri. Per questo, sarà in un certo modo “presente”.

Ogni volta Corrado Sforza Fogliani, nelle sue conclusioni del Festival, dando appuntamento all’edizione successiva diceva sempre: «A Dio piacendo, ci ritroveremo l’ultimo fine settimana di gennaio del prossimo anno per una nuova edizione del Festival». Destino ha voluto che l’edizione numero sette dell’iniziativa dal lui ideata non lo vedrà più protagonista proprio perché quel Dio, sempre evocato, lo ha voluto con sé.

Sforza aveva anche avvallato il cambio del logo: gli aironi stilizzati delle sei edizioni passate si sono trasformati infatti in gabbiani, in omaggio al prof. Francesco Forte, che appena prima di morire aveva scritto una poesia -testamento intitolata “La verità del gabbiano”. Il prof. Forte era stato ricordato lo scorso anno da Sforza con queste parole: «Spirito libero che non ha mai mancato a nessuna edizione del nostro Festival, protagonista della vita politica con la forza del suo pensiero: teorizzatore del liberalismo sociale e del socialismo liberale. Ci mancherà». Allo stesso modo mancherà ora l’avvocato piacentino a cui ovviamente è dedicato il “Festival della cultura della libertà-Liberi di scegliere” di quest’anno il cui tema sarà “Il capitalismo che vorremmo. Quali libertà economiche al tempo dello statalismo?”.

Saranno allora per la prima volta i gabbiani a volare su Piacenza posandosi sul PalabancaEventi di via Mazzini, sede della manifestazione fin dal primo anno grazie alla disponibilità della Banca di Piacenza. L’evento è organizzato dall’Associazione dei Liberali Piacentini Luigi Einaudi in collaborazione con Confedilizia, il Giornale ed European students for liberty.

L’evento non beneficia di contributi pubblici o parapubblici. Per informazioni: www.liberalipiacentini.com; www.culturadellaliberta.com (indirizzi email: [email protected], [email protected]).

ANTEPRIMA
L’anteprima al Festival di quest’anno sarà dedicata alla memoria del presidente Sforza: venerdì 27, sempre al PalabancaEventi, Sala Panini, alle 17, lo ricorderanno Antonino Coppolino, Beppe Ghisolfi, Carlo Lottieri, Pierluigi Magnaschi e Giorgio Spaziani Testa parlando del tema “Il diritto, la proprietà, la banca. E la carta stampata”.

IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL
Ricco come sempre di argomenti stimolanti e relatori d’eccezione il programma. Sabato 28 gennaio, in Sala Panini (10-10.30) Rassegna stampa con Nicola Porro.

Sempre in Sala Panini (10.30-11), previsti i saluti del presidente della Banca di Piacenza Giuseppe Nenna, del presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa e di Augusto Minzolini, direttore de “il Giornale”.

La I sessione (11-12.30) verterà sul tema “La crisi economica al di là dei numeri. Cosa fare per poter ricostruire la speranza?”, con Alessio Cotroneo, Marco Valerio Lo Prete, Giorgio Spaziani Testa, Elena Vigliano.

A seguire (12.30-13.15), lectio magistralis di Carlo Lottieri sul tema “Stato moderno e declino della proprietà privata”.

Dalle 13.20, Camminata per un omaggio alla Stele contro tutti i totalitarismi eretta al Giardino della Libertà dall’Associazione dei Liberali piacentini.

Dopo la pausa pranzo, sessioni in contemporanea: la II (ore 15.30-17.15, “Dopo la globalizzazione. Come nazionalismo e unionismo continentale stanno favorendo il presente degrado”, con Eugenio Capozzi, Renato Cristin, Roberta Modugno, Guglielmo Piombini) e la III (ore 17.30-19.15, “Tra complottismo, élites e democrazia. Le decisioni collettive e le loro rappresentazioni”, con Roberto Festa, Markus C. Kerber, Carlo Lottieri), in Sala Panini; la IV (ore 15.30-17.15, “In cosa crede il nostro tempo? Le radici religiose della crisi”, con Sergio Belardinelli, Dario Caroniti, Raimondo Cubeddu, Michael Severance) e la V (ore 17.30-19.15, “Verso una società del controllo totale? Le ‘profezie’ di Orwell e la realtà contemporanea”, con Gianluca Barbera, Camillo Langone, Riccardo Manzotti, Diana Thermes), in Sala Verdi.

Domenica 29 gennaio in Sala Panini, dalle 8.30 alle 10.15, la VI sessione si occuperà di “Grandi imprese e giornali, nuovi media e capitalismo di relazione. Pluralismo e conformismo nella società contemporanea”, con Riccardo De Caria, Michele Silenzi, Giuseppe Portonera.

Dalle 10.30 alle 11, Rassegna stampa con Daniele Capezzone.

Tra le 11 e le 11.45, sessione VII incentrata su “I rapporti tra aziende e politica: quanto è difficile la libertà d’iniziativa, quanto è facile il parassitismo statale”, con Roberto Brazzale, Florindo Rubbettino, Alessandro Trentin.

In Sala Verdi, sessione VIII (ore 8.30-10.15, “Mercati globali, governi locali. Ripensare le radici comunali del grande capitalismo europeo”, con Dario Ciccarelli, Aurelio Mustacciuoli, Paolo Pamini, Alessandro Vitale) e lectio magistralis (ore 12.15-13) di Stefano Moroni su “Ripensare le città: quali regole per quale libertà”. Dopo la pausa pranzo, ultima sessione (la IX, in Sala Panini, a partire dalle 15.15) sul tema “Quale politica al tempo degli oligarchi d’Occidente?”, con Luigi Marco Bassani, Luigi Curini, Pierluigi Magnaschi, Andrea Venanzoni.

Alle 17, conclusioni affidate a Carlo Lottieri.

I RELATORI 2023

Gianluca Barbera, romanziere ed editore • Luigi Marco Bassani, storico delle dottrine • Sergio Belardinelli, sociologo • Roberto Brazzale, imprenditore • Daniele Capezzone, giornalista de “La Verità” • Eugenio Capozzi, storico • Dario Caroniti, storico delle dottrine politiche • Dario Ciccarelli, dirigente della Pubblica Amministrazione • Alessio Cotroneo, presidente dell’Istituto Liberale • Renato Cristin, filosofo • Raimondo Cubeddu, filosofo politico • Luigi Curini, scienziato politico • Riccardo De Caria, giurista • Roberto Festa, filosofo della scienza • Markus C. Kerber, giurista • Camillo Langone, saggista • Marco Valerio Lo Prete, giornalista • Carlo Lottieri, filosofo del diritto • Pierluigi Magnaschi, direttore di “Italia Oggi” • Riccardo Manzotti, filosofo morale • Augusto Minzolini, direttore de “Il Giornale” • Roberta Modugno, storica delle dottrine politiche • Stefano Moroni, urbanista (Politecnico di Milano) • Aurelio Mustacciuoli, promotore di Forza Guardiana • Giuseppe Nenna, presidente del Consiglio di amministrazione della Banca di Piacenza • Paolo Pamini, economista e deputato cantonale (Ticino) • Guglielmo Piombini, libraio, editore e saggista • Nicola Porro, giornalista e conduttore televisivo • Giuseppe Portonera, giurista • Florindo Rubbettino, editore • Michael Severance, economista • Michele Silenzi, editore e saggista • Giorgio Spaziani Testa, avvocato e presidente di Confedilizia • Diana Thermes, storica delle dottrine politiche • Alessandro Trentin, imprenditore • Andrea Venanzoni, giurista • Elena Vigliano, fiscalista • Alessandro Vitale, geografo.

 

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