Scoperto traffico illecito di rifiuti elettronici da Piacenza verso l’Africa

I carabinieri forestali stavano tenendo d’occhio, già da un po’ di tempo, un’area in località Caminata di Ciriano, nel Comune di Carpaneto, usata come deposito temporaneo in attesa dell’imbarco

Il sospetto era che alcune persone di origine africana svolgessero una attività illecita di traffico e smaltimento di rifiuti. Durante vari appostamenti i forestali hanno notato la presenza di numerosi mezzi (auto, furgoni, autocarri) di dubbia provenienza, spesso sprovvisti di targa. Hanno quindi deciso di perquisire l’area ed all’interno della stessa hanno sorpreso alcune persone intente a spostare un autocarro senza targa ma carico di rifiuti per la spedizione in Africa. Nel cassone dell’autocarro erano presenti diverse tipologie di rifiuti: numerosi frigoriferi, congelatori, televisori a tubo catodico, forni elettrici, parti di personal computer e pneumatici.

Le persone presenti non avevano alcuna documentazione che attestasse il regolare acquisto od acquisizione degli oggetti, che erano stati evidentemente recuperati in situazioni non meglio specificate.

I carabinieri hanno così accertato di essere davanti ad una spedizione illegale di rifiuti pericolosi e non, costituiti da RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), ossia elettrodomestici usati e fuori uso. Hanno così perquisito diversi fabbricati presenti nell’area, trovando altri rifiuti speciali  accumulati nei locali che sono stati posti sotto sequestro.

Sono state denunciate sette persone, tutte di origini africane, per i reati di traffico illecito di rifiuti (consistente nella predisposizione di una spedizione illecita di rifiuti pericolosi verso il Continente Africano) e gestione illecita di rifiuti (ossia la raccolta di numerose quantità di rifiuti pericolosi e non pericolosi, senza le necessarie abilitazioni ambientali). Tra i soggetti denunciati vi sono gli organizzatori del carico, il proprietario del mezzo, il mandante della spedizione transfrontaliera e altri soggetti cha hanno operato la raccolta e accumulo di un ingente quantitativo di rifiuti, anche pericolosi, costituiti principalmente da RAEE. I Carabinieri Forestali hanno sequestrato l’autocarro, la documentazione relativa all’esportazione in Africa (BurkinaFaso) e oltre 200 m3 di rifiuti pericolosi e non pericolosi, in parte già caricati sull’autocarro in parte accumulati nei vari fabbricati dell’area, pronti per essere spediti.

La raccolta ed esportazione di simili rifiuti può essere effettuata solo da aziende regolarmente autorizzate, in possesso della necessaria iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, tanto più per i RAEE. La gestione illegale di questi rifiuti sembra essere molto diffusa anche nella nostra provincia ed è un fenomeno su cui i carabinieri forestali indagano costantemente. Lo testimonia la continua movimentazione di mezzi di trasporto (camion, autocarri, container) carichi di rifiuti, principalmente RAEE, raccolti da soggetti di origine africana, privi di alcuna abilitazione ambientale, spediti nel continente africano via Dogana e Porto di Genova.

I rifiuti elettronici contengono anche materiali nobili, soprattutto metalli (indio, palladio, oro, argento, alluminio, rame), considerati pregiati in virtù della loro diffusione, dell’utilizzo strategico nella composizione di prodotti tecnologici e, quindi, del loro valore di mercato. A giustificare il mercato illegale di rifiuti è il profitto derivante dal recupero dei questi metalli preziosi che si ottengono con l’utilizzo di manodopera disponibile a costi irrisori). Le procedure di recupero dei materiali nobili vengono eseguite senza alcuna cautela e protezione né per l’ambiente né per le migliaia di lavoratori, spesso minorenni, che ricorrono alla combustione delle parti plastiche e dei cavi elettrici per recuperare i metalli, alimentando le numerose “discariche elettroniche” dell’Africa. I RAEE contengono, altresì, gas altamente tossici ed altre sostanze fortemente dannose per la salute umana e per l’ambiente.

Un business che risulta conveniente nonostante i costi di trasporto via terra fino a Genova, poi via mare verso l’Africa ed ancora via terra verso la destinazione finale.

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