Trasporti fantasma per evadere 7 milioni di euro. Nei guai un piacentino ed i suoi complici

A scoprire questa catena di false fatture i militari della Guardia di Finanza al termine di minuziose indagini. Sequestrati beni per 400 mila euro

E’ stata chiamata “Ghost Trucks” (camion fantasma) l’operazione messa a segno dalla  Fiamme Gialle di Piacenza che ha permesso di smascherare un’articolata frode nel settore della logistica, che ha portato, nei giorni scorsi all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo di risorse finanziarie e immobili per 400 mila euro – disposto dalla locale procura della Repubblica. Il tutto è partito da alcune indagini economico-finanziarie nei confronti di una società piacentina operante nel settore della logistica, che hanno permesso di svelare, inizialmente, una frode fiscale di circa 2 milioni di euro sottratti a tassazione.

I successivi approfondimenti, coordinati dal procuratore capo di Piacenza, hanno consentito di scovare un ulteriore giro di false fatture per oltre 5 milioni di euro nel settore del trasporto merci su strada. La frode si sviluppava attraverso la creazione di società e ditte individuali fittizie – con sedi legali costituite (solo sulla carta) nella provincia piacentina e nelle città di Milano, Genova, Vibo Valentia e Roma; nove le società coinvolte nel giro fraudolento.

Queste società, seppur formalmente amministrate da soggetti diversi, erano in realtà riconducibili alla gestione di un’unica persona fisica, un piacentino,

Tra le varie società alcune erano dedicate esclusivamente all’emissione di fatture inesistenti, con lo scopo di “abbattere” la base imponibile di altre aziende “aderenti” al meccanismo fraudolento,  società sempre riconducibili allo stesso soggetto residente nella nostra provincia. Così venivamo messe a segno consistenti evasioni dell’I.V.A.

I finanzieri hanno messo a confronto la documentazione acquisita, le informazioni presenti nelle banche dati, le movimentazioni finanziarie sui conti correnti e la reale operatività dell’imprese coinvolte. La carenza di mezzi, di autisti nonché di strutture logistiche ed organizzative appropriate ha permesso di scoprire un articolato sistema di trasporti “fantasmi” che venivano regolarmente fatturati ma mai realizzati.

Sia l’amministratore di fatto sia i prestanome suoi complici (nove soggetti in totale) sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per i delitti previsti dagli art. 2 (“Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”) e 8 (“Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”) del D.lgs. 74/2000.

Come si diceva al termine dell’attività d’indagine, è stata disposta la misura cautelare reale del sequestro preventivo delle disponibilità presenti sui conti correnti, oltre a quello di immobili situati nella provincia piacentina e nel milanese, risalenti alle società coinvolte e nella disponibilità degli indagati.

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