Trentacinquenne ferisce la moglie a colpi di sciabola. Lei finisce in ospedale lui in carcere

L'aggressione ha avuto luogo in centro a Fiorenzuola. L'uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia e tentato omicidio. Con la pesante arma bianca ha fratturato la teca cranica della moglie

Poteva finire in tragedia la lite fra una donna di 33 anni ed il marito 35enne. L’uomo, un operaio di origini straniere, senza precedenti penali, al culmine di una discussione, ha colpito la moglie con una sciabola ornamentale di peso considerevole e con la lama affilata. Per fortuna la donna se l’è cavata con una prognosi di 30 giorni mentre l’uomo è stato arrestato dai carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Fiorenzuola d’Arda per maltrattamenti in famiglia e tentato omicidio.

Tutto è accaduto il 30 maggio scorso, nel primo pomeriggio. I carabinieri di Fiorenzuola d’Arda, su richiesta dei sanitari del 118,  sono intervenuti in un’abitazione del centro della cittadina perché vi era stata una violenta aggressione a danno di una donna.

Sul posto i militari hanno trovato sia il marito sia la moglie, che era in compagnia di due figlie minori, e che era stata soccorsa da alcuni vicini e dal personale medico accorso. La donna presentava un lungo taglio sulla testa e per questo è stata trasportata al pronto soccorso.  Per le due figlie minori della coppia, invece, è stata trovata una sistemazione, presso alcuni parenti a Busseto.

La donna, visitata presso l’ospedale di Piacenza, ha riportato una lesione lacero contusa al capo con frattura della teca cranica. I carabinieri di Fiorenzuola d’Arda, appena è stato possibile, hanno ascoltato la donna.

La 33enne ha raccontato che il marito, ubriaco, al termine di un’accesa discussione per futili motivi (riguardanti la possibilità di ospitare alcuni parenti), dopo averle chiesto di accudire le figlie piccole, l’aveva colpita al capo con una sciabola ornamentale.

La donna ha anche riferito di essere spesso vittima di comportamenti violenti da parte del marito. Già nel 2019 era accaduto un episodio simile ed era stata aggredita con la medesima arma.

I militari hanno informato l’autorità giudiziaria che dopo aver valutato tutte le prove e le testimonianze ha richiesto l’emissione di un provvedimento restrittivo a carico dell’operaio di 35 anni per maltrattamenti in famiglia. L’accusa più grave, di cui dovrà rispondere, è però quella di tentato omicidio “avendo lo stesso compiuto atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della moglie, considerata anche la frattura della teca cranica”.

Poiché esisteva il fondato pericolo di reiterazione del reato, i carabinieri hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo che è stato portato nel carcere delle “Novate” di Piacenza.

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