La zona arancione in Emilia Romagna fa discutere la politica

Prese di posizione dei consiglieri regionali di Forza Italia, Lega ma anche 5 Stelle sulla sequenza di ordinanze che hanno portato alla nuova stretta nella nostra regione

Solo ieri il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini aveva varato un’ordinanza che inaspriva le misure anti Covid d Rimini a Piacenza e che in teoria avrebbe dovuto scongiurare il passaggio dell’Emilia Romagna. Oggi, a sorpresa, è arrivata la notizia della decisione del ministro Speranza di colorare di arancione anche il nostro territorio. Non sono mancate le reazioni politiche da parte dei partiti di opposizione ma anche dei Cinque Stelle che criticano il susseguirsi di provvedimenti che alla fine rischiano di creare solo confusione.

Zona Arancione, Rancan (Lega ER): “misura che penalizza la nostra regione. che senso ha l’ordinanza bonaccini se l’intenzione era questa?”

 “Una decisione, quella del Governo, che penalizza enormemente la nostra Regione. Non capiamo perché autorizzare un’ordinanza per rimanere zona gialla se c’era già l’intenzione di classificarci come zona arancione?”. Così il capogruppo della Lega ER Matteo Rancan in merito al provvedimento che scatterà domenica 15 novembre in seguito alla valutazione del Comitato tecnico-scientifico (CTS) sulla base dei dati di monitoraggio della pandemia da Covid-19.
“Si tratta di un duro colpo per il nostro territorio” ha proseguito l’esponente leghista, puntando il dito contro la Regione: “O il Governo non ascolta Bonaccini, oppure c’è chi non ha il peso per farsi ascoltare. Considerato che dalle prime informazioni pare che il Veneto di Zaia rimanga zona gialla”.
Da domenica, in aggiunta alle misure già in essere, saranno vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. E bar e ristoranti dovranno tenere le serrande abbassate sette giorni su sette.
“La situazione peggiora ulteriormente perché le limitazioni dovute alla zona arancione sommate a quelle ad effetto dell’ordinanza del governatore rappresentano un appesantimento delle misure per i nostri concittadini” ha concluso Rancan.

Emilia-Romagna zona arancione, Piccinini (M5S): “dati preoccupanti ma serve meno confusione da parte di sindaci e regione”

Da domenica l’Emilia-Romagna passerà a zona arancione. Si tratta di una decisione a cui il Governo è arrivato dopo che i dati nella nostra regione continuano a non essere rassicuranti. È vero, la curva dei nuovi contagi negli ultimi giorni si è stabilizzata ma resta pur sempre molto alta: più di 2 mila al giorno a fronte di oltre 20 mila tamponi effettuati. Ma quello che preoccupa ancor di più è il numero dei morti (40 oggi, 49 ieri) e la crescita dei posti in terapia intensiva (il saldo negli ultimi cinque giorni è di + 31 ricoveri). Adesso, come ripeto da un po’ di tempo, serve senso di responsabilità, da parte di tutti. Stiamo chiedendo ai cittadini altri sacrifici nella speranza che la situazione migliori ma, come amministratori e politici, abbiamo l’obbligo di dare regole e informazioni il più possibili semplici e chiare. Per questo temo che il susseguirsi di ordinanze da parte di sindaci e presidenti di Regioni negli ultimi giorni abbia contribuito ad accrescere la confusione sulle regole e i comportamenti da seguire. Confusione che, in un momento particolarmente delicato come quello che stiamo vivendo, non possiamo proprio permetterci.

Emilia-Romagna fascia arancione, Castaldini (FI): « È evidente che questa è una strategia politica per un Governo che non è in grado di prendersi responsabilità.

Sulla zona arancione decisa dal ministro Speranza si esprime anche Valentina Castaldini Consigliere regionale e capogruppo Forza Italia Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna è diventata arancione, ma è evidente che questa è una strategia politica del Governo incapace nel prendersi responsabilità. Un sistema amministrativo di qualsiasi regione e di qualsiasi città non può resistere così: non si può cambiare ogni giorno regola. Perché non si può reggere. Vogliono portare allo sfinimento le Regioni e i Comuni affinché chiedano il lockdown totale perché il Governo Conte non è in grado di prendersi le responsabilità a livello nazionale.

Mi chiedo che bisogno ci sia di prendere continuamente in giro i cittadini. Mi chiedo perché il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non più tardi di ieri sera distraesse un’intera Nazione con la storiella di Babbo Natale e della letterina con autocertificazione. E poi oggi, dopo aver fatto sedere tre Regioni, tra cui la nostra Emilia-Romagna intorno a un tavolo per firmare una nuova ordinanza, si decide che il nostro colore sia l’arancione.

Mi chiedo quando questo Esecutivo smetterà di prendere in giro ognuno di noi e tutte quelle persone che da domenica si ritroveranno con le saracinesche delle loro attività giù. Perché?

Se i dati erano già noti. Perché fare melina e illuderci: non c’è cosa peggiore nella politica.

Vorrei scrivere io una lettera a Babbo Natale, ma per chiedere subito le dimissioni di questo Governo.

Ora però tocca fare i conti con la realtà, il mio telefono sta squillando con la disperazione di lavoratori che non sanno cosa sarà di loro dopo la chiusura di domenica.

Bene, da adesso occorre rimboccarsi le maniche e capire come rispondere al meglio. Bisogna mettere subito sul tavolo un piano economico all’altezza della gravità del baratro in cui il Governo Conte ci sta spingendo.

 

 

Publicità

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome