Un’anziana ipovedente segnala: “in Posta centrale a Piacenza poco aiuto a chi ha difficoltà di vista”

Riceviamo e pubblichiamo l’email che ci ha inviato (con l’aiuto tecnologico del nipote) un’anziana piacentina, con seri problemi di vista, che questa mattina ha avuto non poche difficoltà nel ritirare una raccomandata presso l’ufficio postale di via Sant’Antonino.

«Sono ipovedente – scrive la signora – ed ho superato gli ottanta anni ma cerco di essere autonoma e di fare in prima persona tutto quello che riesco, senza pesare sui miei figli. Questa mattina mi sono recata all’ufficio postale centrale di Piacenza per ritirare una raccomandata. Mio nipote mi aveva prenotato l’appuntamento con l’apposita App, mi aveva stampato il numero ottenuto online e mi aveva spiegato che potevo recarmi direttamente allo sportello, senza fare fila. Una volta entrata, dopo essere salita lungo le scale (piuttosto buie) ed essere arrivata nella sala principale, sono stata apostrofata da un’addetta al ricevimento delle Poste, che mi ha detto “signora deve provare la temperatura … non vede che c’è il misuratore”. Le ho spiegato che no, il misuratore non lo vedevo in quanto ipovedente (iscritta all’Associazione Italiana Ciechi). La stessa addetta, dopo la prova febbre, mi ha detto di sedermi ed attendere che sui display comparisse il numero della mia prenotazione. Le ho nuovamente spiegato che essendo io ipovedente non ero in grado di vedere i numeri sul display e, non esistendo alcun tipo di segnalazione sonora, l’ho cortesemente pregata di indicarmi quanto fosse giunto il mio turno. L’impiegata, con aria scocciata mi ha risposto “Certo che potrebbe anche farsi accompagnare da qualcuno visto che non ci vede”. No cara signora, io finche posso mi muovo da sola, contando sulla cortesia delle persone e sull’assistenza che enti pubblici, banche ed aziende mettono a disposizione da chi è portatore di un qualche handicap.  Assistenza che mi spiace dire non ho trovato stamane alle poste centrali di Piacenza! Alla fine comunque, dopo aver insistito, sono riuscita a farmi accompagnare allo sportello (dove ho trovato un opertore giovane e gentie), ottenendo ciò che un’azienda pubblica dovrebbe fare normalmente ed una persona  con un minimo di empatia spontaneamente».

 

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