Vaccini: in E.R. si prosegue con i 40/50enni. Dal lunedì 7 prenotazioni per tutti dai 12 anni in su

Nel giro di 20 giorni a tutti l'appuntamento: dal 7 giugno si potranno prenotare i ragazzi fra 12 e 19 anni. Questa settimana sms con la data ai 40enni registrati e prenotazione libera per quelli non ancora registrati, ma non mancano le polemiche

L’Emilia-Romagna “all’ultimo miglio della campagna vaccinale”: nel giro delle prossime tre settimane tutti i cittadini di qualunque fascia di età, dai 12 anni in su, potranno prenotare e ricevere  luogo, data e ora della loro vaccinazione contro il Covid-19. E dalla fine di giugno anche le farmacie entrano a far parte della rete vaccinale, per accelerare ancora di più le somministrazioni.

Ma non mancano forti critiche in particolare per le scelte compiute per le vaccinazioni dei 40/50enni (vedi sotto)

Le novità cominciano già giovedì 3 giugno, quando i circa 200mila cittadini over 40 (le classi dal 1972 al 1981) che si sono registrati nei giorni scorsi sulla piattaforma di candidatura regionale riceveranno un sms con tutte le indicazioni del loro appuntamento per la somministrazione, che sarà effettuato negli hub predisposti dalle aziende sanitarie.

Il giorno seguente, venerdì 4 giugno, via libera alla prenotazione anche per tutti quei cittadini over40 non ancora registrati.

Da lunedì 7 giugno si parte, come da indicazioni della struttura commissariale nazionale, con la prenotazione per tutti coloro che fino ad oggi non avevano potuto ancora richiedere la vaccinazione: entro venerdì 18 giugno tutti gli emiliano-romagnoli tra i 12 e i 39 anni (cioè i nati dal 2009 al 1982) potranno prenotare la propria vaccinazione con le consuete modalità (dai Cup al Fascicolo sanitario elettronico passando per le farmacie e le linee telefoniche dedicate), ricevendo data, ora e luogo del loro appuntamento per la somministrazione.

Si procede per fasce di età, con le prenotazioni che si aprono in maniera scaglionata ogni due giorni: 7 e 8 giugno sarà la volta di chi ha tra i 12 e i 19 anni; 9 e 10 giugno tocca ai 35-39enni; 11, 12 e 13 giugno spazio alla fascia 30-34; 14 e 15 giugno sono i giorni per chi ha tra i 25 e i 29 anni e infine dal 16 al 18 giugno si chiuderà con i 20-24enni.

La scelta di dare la precedenza ai ragazzi tra i 12 e i 19 anni, quindi i nati dal 2002 al 2009, va nella direzione precisa di arrivare all’inizio dell’anno scolastico, a settembre 2021, con tutto il mondo della scuola vaccinato con prima e seconda dose: non solo insegnanti e collaboratori, ma anche quanti più ragazze e ragazzi possibili, compatibilmente con le indicazioni nazionali sull’uso dei vaccini nei più giovani.
Solo i cittadini tra i 20 e i 39 anni in Emilia-Romagna sono più di 920mila: un numero da cui però vanno sottratti tutti coloro che hanno già ricevuto il vaccino perché aventi diritto per altri motivi (personale sanitario, scolastico, forze armate, i fragili rientranti nella cosiddetta categoria 4 e altri), che a questa mattina sono quasi 250mila.

La vaccinazione dei ragazzi fragili tra i 12 e i 15 anni, che fino a ieri non potevano accedere a nessun vaccino, sarà invece gestita in maniera prioritaria e immediata dalle Asl già a partire da questi giorni, che si faranno carico di chiamare direttamente questo target.

Entro la fine del mese è in programma una ulteriore novità per accelerare i ritmi di vaccinazione: ai centri delle Asl, a quelli aziendali privati che inizieranno l’attività il 3 giugno e ai medici di medicina generale si aggiungeranno infatti alla rete regionale di somministrazione anche le farmacie, grazie all’accordo raggiunto con le associazioni di categoria. La stima è che possano vaccinare 3mila persone al giorno, e si tratterà, come per i medici di base e per gli hub sui luoghi di lavoro, di una vaccinazione integrata: insieme alle popolazioni target assegnate, nelle farmacie si potranno vaccinare anche quei cittadini che, per diversi motivi, non si erano ancora prenotati. Le farmacie potranno iniziare a registrare le prenotazioni già dal 7 di giugno.

E la Regione lascia anche aperta la possibilità di organizzare nel mese di giugno, secondo modalità che saranno definite dalle singole aziende sanitarie e in considerazione primariamente della disponibilità di vaccini, gli “open day” vaccinali.

“Il nostro obiettivo è chiaro e preciso: vogliamo che tutti gli emiliano-romagnoli siano vaccinati entro la fine dell’estate- dichiarano il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini-. Oggi tagliamo il traguardo del primo milione di cittadini già immunizzati, e nel giro dei prossimi venti giorni daremo un appuntamento preciso, con data, luogo e ora a una fascia veramente ampia di popolazione, chiunque da Piacenza a Rimini abbia tra i 12 e i 49 anni. Già da oggi poi- proseguono presidente e assessore- siamo orgogliosi di poter annunciare l’avvio delle vaccinazioni per i bambini fragili tra i 12 e i 15 anni, una categoria che merita la massima attenzione. L’Emilia-Romagna è davvero pronta a questa nuova fase della campagna vaccinale, auspicando il rispetto delle forniture annunciate di dosi”.

“Oltre agli hub delle aziende sanitarie sono operativi i medici di famiglia ed entro la fine del mese anche i farmacisti saranno al nostro fianco. Questa- concludono Bonaccini e Donini- è una grande risposta della sanità regionale e del settore economico e sociale, che dopo un anno e mezzo di pandemia vuole finalmente ritornare alla normalità”.

Le persone tra i 12 e i 39 anni: come prenotare il vaccino

Per prenotare si possono utilizzare i consueti canali disponibili: recarsi agli sportelli dei Centri Unici di Prenotazione (Cup), o nelle farmacie che effettuano prenotazioni Cup; online attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse), l’App ER Salute, il CupWeb (www.cupweb.it); oppure telefonando ai numeri previsti nella Usl di appartenenza per la prenotazione telefonica.

All’atto della prenotazione, al cittadino vengono comunicati data, ora, luogo dove recarsi e tutte le ulteriori informazioni necessarie. Per prenotarsi non serve la prescrizione medica: bastano i dati anagrafici – nome, cognome, data e comune di nascita – o, in alternativa, il codice fiscale.

Critiche dalla politica per la gestione delle vaccinazioni degli over 40

Prenotazioni 50/40/30enni in E-R, interviene Valentina Castaldini, consigliere regionale e capogruppo Forza Italia Emilia-Romagna

«Fin qui la capacità di somministrazione non è stata sfruttata al massimo delle proprie possibilità. Credo che la Regione scegliendo anche i medici di base come mezzo per raggiungere il fine abbia fatto qualche errore di calcolo. Dobbiamo accelerare sugli hub vaccinali prima di smantellarli e se occorre dare supporto anche con spazi già pronti come quelli delle discoteche. Chiedo poi cosa sia successo sulla chiusura di questi giorni dell’Hub vaccinale della Fiera a Bologna.

Non è una corsa alle dosi, anche perché secondo quanto dichiarato dall’assessore alla Salute Raffaele Donini, pur a costo di rischiare l’esaurimento delle stesse si procede alla somministrazione dei vaccini. Ma anche basta nasconderci dietro i numeri delle dosi disponibili, che se sappiamo essere fondamentali, comunque vanno di pari passo alla logistica di somministrazione.

Non credo che fin qui sia filato tutto liscio, e la promessa che per i 40enni dal 3 giugno ci sarà una data in cui si sarà convocati per essere vaccinati comunque non solleva la Regione da una qualche responsabilità che ha fatto in modo che la campagna vaccinale regionale subisse un arresto nei tempi delle somministrazioni.

Mi spiego meglio: per esempio il 31 maggio le somministrazioni emiliano-romagnole (prima e seconda dose) sono state 27.496 rispetto al target commissariale bloccato alle 36.361, con ben il 24,4% in meno delle somministrazioni rispetto a quello deciso da Roma.

Dosi in meno somministrate, che sicuramente hanno rallentato una campagna vaccinale di una Regione che fino a un certo punto aveva agito spedita ma che di fatto si è arenata. E questo rilassamento va recuperato subito.

Anche perché tra qualche ora si apre il “libera tutti delle vaccinazioni” e l’open day promesso dalle Ausl non credo basterà. Ci sono ancora cinquantenni e quarantenni che non hanno una data di vaccinazione e ci sono trentenni che in altre regioni d’Italia non solo hanno potuto accedere allo slot delle prenotazioni, ma sanno anche quando gli verrà somministrata la seconda dose per regolarsi anche per le ferie estive. Allo stesso modo accadrà a breve per gli adolescenti.

Credo che fin qui ci sia stata una miopia nella scelta di quale mezzo utilizzare per le somministrazioni per raggiungere il fine ultimo.

E tutto, c’è poco da fare, è nella questione degli hub vaccinali che hanno una capacità di resa incredibile rispetto alla somministrazione decisa negli ambulatori dei medici di base, già provati dal lavoro quotidiano e meticoloso che hanno portato avanti in quest’ultimo anno e mezzo. Ma in base alla loro capacità di somministrazione, va detto, quante dosi al giorno potrebbero fare? Una trentina? Di più? Certo non migliaia come quelle in un hub vaccinale.

Chiedo poi alla Regione di spiegare cosa sia accaduto all’Hub vaccinale della Fiera chiuso in questi giorni, senza – pare – preavviso alle persone che si sono presentate per ottenere il proprio vaccino.

È il momento di tornare a spingere sull’acceleratore e per questo se da una parte dobbiamo pensare di smantellare i centri vaccinali per una ripresa delle attività, dall’altra dobbiamo dargli una mano ad essere maggiormente performanti così da smantellarli al più presto ma avendo garantito la somministrazione alla maggior parte della popolazione emiliano romagnola.

Questo autunno avevo proposto di utilizzare gli spazi delle discoteche per una somministrazione massiva dei vaccini, torno a ribadirlo, anche perché lo stesso Figliuolo ha predisposto delle linee affinché questa cosa sia possibile.

E ci tengo a precisare che non credo che l’Emilia-Romagna non sia la prima della classe, ma sicuramente sarà stata la primavera, ma qualche distrazione e un po’ di svogliatezza hanno giocato un brutto scherzo sulla pagella».

Critiche anche da Giancarlo Tagliaferri, consigliere regionale di Fratelli d’Italia

“Nelle ore in cui il Presidente Draghi ci voleva convincere che va tutto bene e che siamo in piena ripresa, da Bologna, prossima tappa del suo tour emiliano, è arrivata la doccia fredda: l’hub vaccinale della Fiera di Bologna sarà chiuso oggi e domani perché mancano le dosi di vaccino. Non più di tardi di questa mattina, nell’esercizio del mio mandato di consigliere regionale, interrogavo la Giunta Bonaccini per sapere se era tutto a posto, se c’erano abbastanza dosi di vaccino. La risposta non è arrivata dalla Giunta che da mesi ci ignora, ma dal mondo reale: i vaccini non ci sono. Le parole dell’assessore Donini e del commissario Figliulo si sono rivelate per quel che temevamo: parole e promesse al vento. Di chi la colpa? Della Regione che non ha saputo organizzarsi? Del Governo che non ha saputo mandare le dosi necessarie? E’ bene che nel corso della visita del premier a Bologna, lui e Bonaccini si chiariscano. Leggiamo di “errori nella comunicazione”, ovvero la conferma di quello che andiamo dicendo da mesi: con la propaganda della Giunta non si fanno vaccinazioni, ma titoli di giornale. La ricreazione è finita, la campanella suona per Bonaccini e Draghi, gli emiliano romagnoli vogliono la verità e i fatti, non ne possono più di fotografie patinate che oggi appaiono per quello che sono, sfuocate passerelle a uso della telecamera con dietro il nulla”.

 

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