A Veleia scoperta un’autocertificazione di epoca Romana

Una scoperta sensazionale – risalente allo scorso gennaio – ma balzata all’onore delle cronache soltanto negli ultimi giorni dopo l’ennesima analisi condotta dagli archeologi intervenuti sul sito di Veleia Romana.

Un recente scavo, condotto da un’equipe internazionale, ha infatti portato alla luce un reperto di grande valenza storiografica che conferma il legame della nostra provincia alla storia di Roma Antica.

In quella che è considerata una domus di età tardo repubblicana è infatti stata rinvenuta una tavola quasi del tutto integra. Gli esperti analizzando il testo riportato sono giunti ad una conclusione piuttosto bizzarra ma, al contempo, curiosa e sensazionale: le parole sembrano infatti rimandare ad un’autocertificazione nella quale i conducenti di un carro segnalano alle autorità di Placentia il carico di prodotti ortofrutticoli destinati ad un nobile della città. Il tutto con grande dovizia di particolari e numeri piuttosto precisi con riguardo alle derrate alimentari trasportate.

Grande entusiasmo per il ritrovamento emerge dalle parole dell’Assessore alla Cultura di Piacenza, Jonathan Papamarenghi. «Dopo il Klimt che avevamo tenuto accuratamente nascosto nel giardino della Ricci Oddi, un altro reperto eccezionale che speriamo possa dare grande lustro in un prossimo futuro al turismo piacentino: con ogni probabilità a Parma non possono vantare un oggetto di siffatta importanza, puntiamo con forza a Veleia capitale della Cultura nel 2022».

Alla conferenza stampa, svoltasi via Skype, ha partecipato anche John First April, preside del Merlon College di Oxford, amante di Piacenza nonchè direttore e finanziatore delle attività di scavo. «Crediamo che proseguendo con le attività archeologiche potranno emergere altri documenti similari: in epoca Romana i cambiamenti politici erano piuttosto frequenti, di conseguenza potremmo ritrovare altri reperti di epoca più recente che riportano modifiche al tracciato iniziale di autocertificazione. Riprenderemo gli scavi appena avremo il via libera da parte del Ministero della Salute»

 

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