Vent’anni di sovraffollamento penitenziario. Com’è la situazione alle Novate?

I numeri del quindicesimo rapporto sulle condizioni di detenzione redatto dall’Associazione Antigone, nata alla fine degli anni ottanta nel solco della omonima rivista contro l’emergenza legalità nel nostro Paese, paiono incontrovertibili: “al 30 giugno 2019 – si legge – i detenuti ristretti nelle 190 carceri italiane erano 60.522. Negli ultimi sei mesi sono cresciuti di 867 unità e di 1.763 nell’ultimo anno. Il tasso di sovraffollamento è pari al 119,8%, ossia il più alto nell’area dell’Unione Europea”.

Viene precisato che i posti disponibili sono in realtà poco più di 50 mila, e i tassi di sovraffolamento peggiori si riscontrano a Como, Brescia, Larino e Taranto, dove si raggiunge anche il 200%.

Altro dato riguarda lo spazio medio destinato a ciascun detenuto, che spesso non supera il parametro minimo dei 3 mq. Questo incide sulla qualità della vita in carcere che pur essendo un luogo di detenzione, deve garantire comunque una soglia di “qualità della vita da rispettare. L’associazione Antigone riscontra che nel 65,6% delle carceri non è possibile avere contatti con i familiari via skype, nonostante la stessa amministrazione e la legge lo prevedano. Nell’81,3% delle carceri non è mai possibile collegarsi a internet. Il 2018 fu un anno drammatico per quanto concerne il numero di suicidi e nel 2019, quelli che si sono verificati negli istituti di pena italiani sono già 27. 

CARCERE DI PIACENZA 

Le Novate hanno una capienza di 395 posti, tuttavia sono presenti circa 485 persone (tasso di affollamento del 124%), di cui 330 stranieri e 19 donne (dati al 30 giugno). Il rapporto definisce le celle del vecchio padiglione “anguste e poco luminose”. I corridoi presentano pavimenti “sporchi e muri scrostati”. Situazione molto migliore nel nuovo padiglione: “Nel nuovo padiglione le ampie finestre e i letti singoli non a castello forniscono alle celle un’aria certamente più vivibile. I detenuti sono qui 3 per cella. Il dato precedentemente rilevato (14mq) viene smentito nel corso della visita, nella quale ci viene fornito una misurazione tra i 20 e i 21 mq”.   

Inoltre esiste un “Protocollo di prevenzione del rischio suicidario in Istituto” così come richiesto dall’ Organizzazione Mondiale per la Sanità, mentre i casi di autolesionismo vengono definiti con “andamento ciclico”. Poche detenute (4 o 5) seguirebbero corsi scolastici nell’auletta predisposta (“preferiscono i lavoretti manuali, non gradiscono i corsi di lettura”, si legge nel rapporto). Da segnalare la recente apertura di uno spazio-ludoteca per i colloqui in presenza di bambini (alternativo allo spazio verde utilizzato nei mesi estivi). Come da noi descritto in un precedente articolo, è stato realizzato anche un corso di recitazione, culminato nello spettacolo “Giulio Cesare”.

I restanti parametri considerati nel rapporto di Antigone sono sostanzialmente nella norma.

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