Verde pubblico. Il Comune pronto a ricorrere contro la sentenza del TAR

Sentenza del Tar sull’appalto del verde: le precisazioni dell’Amministrazione comunale che sta valutando il ricorso e che definisce "pretestuosi gli attacchi dell'opposizione"

Il Comune di Piacenza interviene all’indomani della sentenza del TAR di Parma (che ha accolto alcune delle richieste avanzate dalla coop sociale Geocart nel suo ricorso).  In un comunicato viene annunciato il probabile ricorso al Consiglio di Stato e si controbatte ad alcune affermazioni provenienti da consiglieri di opposizione e pubblicate online.

«A seguito della sentenza del Tar di Parma sull’affidamento dell’appalto per la manutenzione ordinaria del verde, l’Amministrazione comunale precisa che nel pieno rispetto della decisione del Giudice, di cui si prende atto, si sta valutando la possibilità di ricorrere al Consiglio di Stato, a tutela della trasparenza e della correttezza, da parte dell’ente, nella gestione della pratica e di tutto l’iter di gara.

Nel sottolineare che la sentenza del Tar non rileva illegittimità tali da annullare il contratto già stipulato con il raggruppamento temporaneo di imprese – garantendo la prosecuzione del servizio senza interruzioni né disagi per l’utenza – l’Amministrazione respinge, ora e per il futuro, ogni strumentale accusa volta a screditare la Giunta e a ledere la reputazione degli uffici competenti, sul cui operato non vi è stata né può esservi alcuna ingerenza politica. Qualsiasi interferenza da parte del sindaco e degli assessori, sul lavoro dei dipendenti comunali, sarebbe infatti da considerarsi illecita e di gravità tale da configurarsi come reato penale.

L’Amministrazione ritiene quindi inaccettabili pretestuosi attacchi, a maggior ragione se provengono da chi ha rivestito in passato la carica di assessore, fingendo di scordarsi delle inadempienze delle precedenti Giunte di centro-sinistra che sono costate, ai contribuenti piacentini, oltre 4 milioni di euro a seguito del contenzioso legale per la riqualificazione dell’ex Macello.

Ribadendo il rispetto per la professionalità del personale, cui competono interamente le procedure concorsuali e di gara dalla stesura dei bandi all’affidamento degli appalti, l’Amministrazione comunale intende tutelare tale professionalità sino a quando non si dimostri che vi sono stati comportamenti e atti in malafede, a scapito del bene pubblico e dell’efficienza del Comune; in tal caso, chi ne fosse responsabile dovrà risponderne nelle sedi opportune».

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