Il vice sindaco di Carpaneto Paola Campopiano (FdI) ha spiegato le ragioni della sua candidatura alle regionali

“L’amore comincia a casa: prima viene la famiglia, poi il tuo paese o la tua città” è con una citazione di madre Teresa di Calcutta che il Vice-sindaco di Carpaneto Paola Campopiano ha spiegato le ragioni della sua candidatura alle elezioni regionali nelle fila di Fratelli d’Italia. “Ho deciso di scendere in campo – ha proseguito Campopiano di fronte alla affollata platea della Sala Bot del comune di Carpaneto – perché amo il mio Paese, sia inteso come Patria sia come comunità locale della quale, da due anni e mezzo, mi occupo in qualità di amministratore”.
Un’ impronta fortemente culturale all’incontro l’ha data l’on. Carlo Fidanza, capo delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo, con un excursus riservato agli emiliano-romagnoli che si sono affermati nel mondo della scienza e della tecnica, dell’arte e della musica, del cinema e dello sport, del lavoro e della politica.
Fidanza ha quindi rimarcato come “in un epoca che dichiara obsoleti i confini e le frontiere, occorre avere coscienza di cosa sia la patria, cioè la terra dei padri. In Emilia-Romagna da troppi anni si pratica un’accoglienza indiscriminata e si predilige un multiculturalismo che ha finito per relegare nelle soffitte l’amore patrio”.
“Ma Patria – ha concluso il parlamentare europeo di Fratelli d’Italia – non è solo divise, bandiere e monumenti ai caduti, ma  è anche nostalgia delle origini, dell’infanzia, dei sapori nostrani. Patria è dove ti senti a casa, dove i cinque sensi percepiscono il mondo come familiare”.
Tommaso Foti, vice capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, ha denunciato “uno dei più rilevanti fallimenti di Bonaccini, il naufragato tentativo di dare corso a forme di autonomia differenziata in Regione: il confronto con i Governi che si sono susseguiti si è concluso, infatti, ad oggi con un nulla di fatto”.
“Troppe belle parole servono infatti a nulla: occorrerà riprendere – ha proseguito Foti – il discorso interrotto non appena sarà stato eletto il nuovo presidente della Regione. Avendo ben chiaro, in caso di auspicata vittoria del centrodestra, che una riforma di questa portata deve esulare da ogni pretesa risarcitoria di presunte ingiustizie territoriali”.
“Così come a breve toccherà  al Parlamento – ha concluso Foti – mettere mano ad una legge che leghi l’autonomia differenziata richiesta dalle Regioni al mantenimento di uguali livelli dei servizi essenziali su tutto il territorio nazionale”.

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