Vicenda moschea. Il sindaco: “L’assessore Opizzi ha agito legittimamente”

Patrizia Barbieri: “L'Assessore Opizzi ha agito rispondendo all'esercizio dei poteri che le sono riconosciuti per legge”

In un periodo in cui c’è chi, a causa della prolungata pandemia e delle restrizioni della zona rossa, si trova sull’orlo della bancarotta o dell’indigenza il dibattito politico piacentino sembra tutto concentrato intorno alla vicenda della conversione del circolo culturale islamico in moschea. Vicenda certa degna di attenzione ma che forse sarebbe ora passasse in subordine rispetto al dramma che stanno vivendo tanti piacentini siano essi cattolici, mussulmani, scintoisti o buddisti, distinti quanto a credo religioso ma accomunati dalle stesse difficoltà economiche del più difficile periodo economico dell’era moderna.

C’è dunque da augurarsi che quello odierno del sindaco Patrizia Barbieri sia l’ultimo intervento al riguardo. Qui di seguito la sua presa di posizione.

“Pare che sulla legittima posizione espressa dall’Assessore Erika Opizzi, che mai ha interferito né tanto meno intende interferire su competenze ed iter rimessi alla parte tecnica, si stia montando un casus belli che non ha ragione di esistere. Ritengo che l’Assessore non abbia meno diritti dei consiglieri di chiedere di poter visionare una pratica onde espletare il proprio diritto-dovere di fornire risposte su richieste di chiarimento che, da più parti, le sono state avanzate. Richieste che arrivano anche da privati cittadini che si rivolgono a un assessore in quanto tale, e non certo all’assessore in quanto politico”.

“E’ ben nota a tutti la distinzione tra funzione di diritto politico e funzione di gestione amministrativa, ma quando si imputa a un assessore di essere responsabile di una procedura amministrativa che invece non rientra nei procedimenti sottoposti alla sua attenzione, il minimo che questo assessore possa fare, per chiarezza e trasparenza nei confronti di tutti (consiglieri di minoranza e sindacati compresi), è di verificare ciò che è accaduto”.

“Quello che deve allarmare, in questa vicenda non è dunque il modo di intendere l’azione amministrativa da parte dell’Assessore Opizzi, bensì la bassa strumentalizzazione politica fatta da alcuni, che vogliono contestare un agire che è invece rispondente all’esercizio dei poteri che sono riconosciuti per legge a un assessore”.

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