Vie del centro storico di Piacenza, per anni senza manutenzione, cadono letteralmente a pezzi

Nel giro di pochi metri tre strade in disfacimento e poco più in là cartelli stradali ostruiscono il passaggio sui marciapiedi, causando problemi ai non vedenti

“Alla manutenzione, l’Italia preferisce l’inaugurazione”. L’aforisma scritto da Leo Longanesi nel 1955 ci restituisce una disarmante verità sul nostro paese, incapace di prendersi cura delle tante cose belle che abbiamo ma sempre pronto a vantarsi di progetti nuovi, strade nuove.

Piacenza sembra a sua volta non riuscire a sottrarsi alla logica del taglio del nastro, che evidentemente fa più scena e rumore rispetto al ben conservare.

Non pare nemmeno essere questione di colore politico: cambiano infatti i nocchieri ma il carro amministrativo continua “a scivolare sulle medesime strade dissestate”.

Se la giunta Barbieri è stata contestata (e forse anche punita alle urne) perché ritenuta troppo distante dalla cittadinanza, con assessori accusati di essersi fatti vedere poco per le vie della città, l’amministrazione Tarasconi ha inaugurato “I caffè con Katia”, momento di confronto con la cittadinanza.

Intanto però le strade che già cadevano a pezzi sotto il centro destra si stanno letteralmente sbriciolando con la nuova giunta di centro sinistra: avviene in centralissime aree della città come ad esempio il primo tratto di via Romagnosi, via San Francesco e vicolo Sant’Apollonia (tutte distanti un centinaio di metri da palazzo Mercanti).

Nel primo tratto di strada in pavè, che unisce via Cavour a piazza Duomo, decenni di mancata cura, uniti ad un traffico veicolare pesante (bus), conditi da abbondante sale antigelo, hanno letteralmente sradicato i cubetti di porfido. I cittadini, ormai quotidianamente, accumulano ai bordi della le  pietre (peraltro potenzialmente pericolose nelle mani sbagliate), in attesa di un qualche intervento che tarda ad arrivare.

Nel vicolo a fianco invece si assiste alla totale sconfitta delle regole di buona cura della cosa pubblica. La strada dedicata a Sant’Apollonia era stata rifatta, alcuni decenni fa, con i ciottoli, ricalcando l’originaria struttura antica. Nonostante il traffico quasi nullo che vi passa, il tempo e la totale assenza di manutenzione hanno fatto sì che parecchi sassi si staccassero. L’unico intervento effettuato dal Comune due anni fa circa è stato quello che nella vicina Genova si definirebbe un tappullo (un tappo messo alla bell’e meglio per chiudere un foro apertosi nello scafo, un lavoro mal fatto): dove sono saltati via i sassi si è gettato un po’ di asfalto, rovinando grossolanamente l’effetto del “lastricato romano”.

Del resto anche nella vicina via San Francesco – non si sa bene in che epoca – la strada originaria in ciottoli era stata ricoperta d’asfalto, cosi si è potuto vedere in occasioni di recenti scavi. Nonostante poi la via sia stata riasfaltata di recente, in questi giorni si è aperta una bella voragine nel primo tratto.

Sempre a proposito di operazioni manutentive che lasciano quantomeno perplessi, un cittadino ipovedente ci ha segnalato, a qualche centinaio di metri dalle vie appena citate, l’ennesimo intervento non rispettoso di chi ha problemi di vista. In largo Matteotti due grossi cartelli di rimozione forzata sono stati lasciati per alcuni giorni sui marciapiedi, ostruendo completamente il passaggio e rischiando di far cadere il malcapitato e non solo lui.

Già i percorsi pedonali sono sufficientemente sconnessi e pericolosi: aggiungere ulteriori ostacoli non pare la migliore fra le idee.

Oltre alla tonificante caffeina fare un po’ di moto, girare a piedi, lentamente, per le vie della città (nonostante lo smog) farebbe bene alla salute degli assessori e permetterebbe di osservare tante cose: un toccasana per il futuro politico di qualunque amministratore.

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