Villa Verdi, impegno bipartisan in Regione per la sua rinascita

Approvazione a larga maggioranza di una risoluzione che chiede un chiaro impegno della Regione per tutelare il bene oggi all'asta

“Villa Verdi è oggi un grandissimo pericolo che però in futuro potrebbe diventare una grande opportunità”. Così l’Assessore alla cultura Mauro Felicori riassume la situazione della casa di campagna del celebre compositore oggi messa all’asta per questioni ereditarie e che dalla fine del mese di ottobre potrebbe chiudere i battenti come museo.

Il titolare regionale della Cultura, che ha svolto una specifica informativa in commissione cultura presieduta da Francesca Marchetti, ha confermato che della questione la Giunta ha avuto contezza dai recenti articoli pubblicati negli scorsi giorni ma che, al momento “è tutto nelle mani del giudice”. Felicori ha ribadito che il pericolo di perdere in toto il bene come patrimonio culturale pubblico “è abbastanza remoto, in quanto vi sono strumenti legislativi e competenze tecniche, rappresentate dalle Sovrintendenze, per scongiurare gli scenari più foschi”. A fronte dei diritti di prelazione che dovrebbero essere esercitati dallo Stato proprio in virtù della valenza culturale dell’immobile all’asta (mentre Regione ed enti locali potrebbero nel tempo farsi carico di parte della gestione), Felicori ravvisa nelle condizioni critiche in cui versa la casa posta nella campagna tra Piacenza e Parma il problema principale “perchè sono più che evidenti gli interventi che dovrebbero essere compiuti soprattutto nella parte monumentale”.

Al momento, comunque, lo scenario più probabile che si può presentare è che l’asta vada deserta e questo per l’Assessore alla cultura sarebbe un grande problema “perchè il bene potrebbe essere incustodito anche per un lungo periodo di tempo”.

Felicori, ravvisando problemi di conservazione “in tutta l’area vasta verdiana”, ravvisa comunque enormi potenzialità turistico-culturali “ove si procedesse con un piano generale e globale che vada ad impattare tutta l’area verdiana a cavallo delle province di Parma e Piacenza”.

Di tenore decisamente più critica la posizione di Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) che in un articolato intervento ha accomunato una prima risposta sia al progetto di legge sui cimiteri che al comportamento tenuto dalla Giunta su Villa Verdi, “caratterizzati entrambi da un velleitarismo da autopromozione pubblicitaria privo di chiare e adeguate coperture finanziarie”. Per il consigliere di Fratelli d’Italia il rimando alla Legge 18 del 2000 per entrambi gli oggetti è anacronistico e del tutto inefficace perchè “ad un quadro di coperture finanziarie del tutto indegne di questo nome, si vanno ad aggiungere case degli illustri e cimiteri monumentali ad una platea di destinatari originariamente costituita solo da musei, archivi e biblioteche a testimonianza di leggi del tutto inutili da un punto di vista squisitamente pratico”.

Federico Amico (ER Coraggiosa) richiamando le difficoltà economiche per la tutela dei beni culturali, ha richiamato un suo specifico atto di indirizzo presentato in Assemblea con cui si chiede la riattivazione di una legge del 1949 che prevede di destinare una quota parte di quanto speso per edilizia pubblica, nell’arte e nei beni culturali.

Rancan(Lega); “Le ultime volontà del Maestro vanno rispettate e onorate”

“Le ultime volontà del Maestro vanno rispettate e onorate: pertanto occorre un’azione politica congiunta, per tutelare Villa Verdi, la casa museo del grande musicista situata a Villanova d’Arda nel piacentino: acquisendola, restaurandola e gestendola in modo da renderla visitabile al pubblico”.

Lo ha detto questa mattina intervenendo in commissione Cultura il capogruppo in Regione e commissario Lega, Matteo Rancan, nell’ambito della discussione della Risoluzione leghista (a firma dei consiglieri Fabio Rainieri, Matteo Rancan, Valentina Stragliati ed Emiliano Occhi), approvata con voto bipartisan (con la sola astensione di Fratelli d’Italia) e volta a impegnare la Giunta ad assumere un ruolo significativo nel programma di rinascita di Villa Verdi, anche in accordo con con tutte le forze politiche, gli enti locali del territorio e il Governo, affinché l’immobile venga acquistato, restaurato e gestito sì da assicurarne la fruibilità ai visitatori anche durante i tempi di esecuzione della vendita giudiziaria.

“Villa Verdi deve rimanere un bene di tutti. – ha sottolineato Rancan -, pertanto far valere il diritto di prelazione sull’immobile è imprescindibile, perché il rischio reale è che un magnate possa pensare di entrarne in possesso e farne un uso diverso e privato. Peraltro il testamento del Maestro parla chiara: le sue ultime volontà indicavano agli eredi e agli aventi causa “di mantenere casa e giardino nello stato in cui si trovano”. Da qui l’imperativo morale di tutelarla come bene pubblico e di tutti”.

“A maggior ragione considerando come la casa del Maestro sorga nel cuore di un territorio a forte vocazione verdiana, fulcro della cultura emiliana: pertanto, perderla rappresenterebbe una sconfitta enorme che dobbiamo assolutamente scongiurare. Da qui la nostra risoluzione volta non solo a salvare la casa del Maestro, quanto a valorizzarla come museo (idoneo anche ad ospitare rassegne ed eventi) e centro culturale simbolo di un intero territorio” ha concluso il capogruppo leghista.

Pasquale Gerace (Pd): “Tutti impegnati per chiedere l’intervento del Governo per la conservazione e il restauro della casa del grande Maestro Verdi”

Per la rinascita di Villa Verdi, l’abitazione del grande compositore che si trova a Sant’Agata nel Comune di Villanova d’Arda in provincia di Piacenza, l’impegno dell’Assemblea Legislativa è bipartisan. Approvata infatti in Commissione cultura una risoluzione presentata compattamente dai consiglieri del parmense Rainieri, Gerace e Daffadà e piacentini Molinari e Rancan.

“In questi anni – ha ricordato il consigliere regionale Pasquale Gerace in Commissione – abbiamo presentato atti formali e approvato una legge regionale che tutela le case dei personaggi che hanno fatto la storia dell’Emilia-Romagna. Villa Verdi è una di queste e oggi ospita una parte museale, aperta alle visite del pubblico, nella quale sono custoditi preziosi cimeli riguardanti la vita di Giuseppe Verdi. L’altra parte è la dimora di uno dei discendenti, e curatore del patrimonio museale, del grande Maestro”. “L’immobile e le sue pertinenze però, versano in uno stato di incuria – ricorda con preoccupazione il consigliere Pd – e necessitano di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria non più procrastinabili. La proprietà però non intende muoversi in tal senso”.

“Per questo – spiega Gerace – sollecitiamo la nostra Regione a promuovere l’acquisizione dell’immobile da parte del Governo. E a procedere di concerto con gli enti locali e le associazioni del territorio per mettere in atto tutto ciò che serve alla rinascita di un immobile simbolo di cultura, arte, e conoscenza. L’eredità tangibile di Giuseppe Verdi è un patrimonio di livello mondiale e non possiamo permetterci che non sia preservato e valorizzato”.

Il Consigliere Gian Luigi Molinari precisa che “la Regione non è mai venuta meno al suo ruolo di coordinamento istituzionale territoriale, nonché a quello di concertazione, che oggi può essere rafforzato, alla luce degli ultimi eventi – la notizia della chiusura al pubblico, prevista a partire dal giorno 31 del corrente mese – con la convocazione di un tavolo tecnico istituzionale al fine di individuare soluzioni condivise con gli Enti locali e lo Stato, per mantenere fruibile al pubblico l’immobile, qualora vi siano le condizioni di sicurezza, e per l’acquisizione, restauro e gestione”.

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