Visita fuori programma di Sgarbi alla mostra “Klimt e i maestri segreti” in corso alla Ricci Oddi

Il critico ha apprezzato l'esposizione curata da Elena Pontiggia. Qualche bonaria critica invece per gli orari, le condizioni di alcuni quadri e per la tappezzeria "malconcia" di talune sale

Vittorio Sgarbi visita la mostra Klimt e i maestri segreti della Ricci Oddi

Vittorio Sgarbi arriva davanti alla Ricci Oddi, poco dopo le 18 di questa sera, accompagnato dal suo autista, a bordo di una Mercedes. Nella nostra città giunge direttamente dalle Marche: una sosta di un paio d’ore prima di fare tappa per cena ad Alessandria e proseguire infine verso Trieste, lungo 489 chilometri d’autostrada. Il noto critico ed esponente politico scende dall’auto compiendo uno slalom fra le decine di libri e cataloghi che occupano l’abitacolo anteriore della vettura dove è solito viaggiare lasciando il sedile posteriore alle sue assistenti.

Nei giorni scorsi, racconta, aveva parlato con un collezionista suo conoscente che gli aveva raccomandato di fare visita alla mostra “Klimt e i maestri segreti”. Ha così deciso di aggiungere un tassello alla sua frenetica giornata e si è fermato nella nostra città verso cui nutre grande affetto. Ha telefonato all’amico Corrado Sforza Fogliani che in pochi minuti lo ha raggiunto in via San Siro.

Nel frattempo. poiché Sgarbi … è Sgarbi e difficilmente riesce a restare fermo più di qualche secondo, ha incominciato a vagare per i giardini del palazzo osservando, toccando, fotografando. Ha voluto anche vedere l’anfratto dove è stata ritrovata la Signora di Klimt.

Una volta all’interno della galleria ha ammirato ancora una volta il misterioso ritratto dell’artista viennese ed ha visionato il video che ne ricostruisce le principali tappe dal suo acquisto alla collocazione nella galleria, dal furto al ritrovamento “Un filmato davvero ben fatto” ha commentato.

Sgarbi ha particolarmente apprezzato l’esposizione curata da Elena Pontiggia e l’idea di accostare opere della galleria ad opere, sempre del ‘900, provenienti da collezioni private. Quadri, fra gli altri, di Carrà, Casorati, Marussig, Tosi e Usellini alcuni dei quali lo hanno davvero colpito per bellezza e forza poetica.

Se da un lato Sgarbi ha apprezzato il nuovo impianto di climatizzazione che finalmente rende fruibile la galleria anche d’estate dall’altro ha sottolineato con qualche bonaria critica quelle che secondo lui sono “mancanze a cui porre rimedio” a partire dal fatto che una mostra come questa non sia sempre aperta (ndr oggi era giorno di chiusura pomeridiana). Anche la condizione della tappezzeria di alcune sale ha lasciato perplesso il critico d’arte, così come lo stato di taluni quadri (“una caduta di colore a cui si potrebbe rimediare con qualche centinaio d’euro” ha osservato) e soprattutto la totale mancanza di un sistema di illuminazione che valorizzi le singole opere. Dopo essersi complimentato con l’addetto della galleria che l’ha accompagnato durante la visita per la sua competenza ed aver discusso con l’avvocato Sforza futuri eventi culturali piacentini (in corso di definizione per l’anno 2022), Sgarbi, conclusa la visita, si è fermato per un veloce cappuccino serale presso il vicino bar ristorante “Galleria 28”, accolto dal giovane staff e da uno dei proprietari. Non è mancata qualche battuta su Piacenza, “una città bellissima che ama restare nascosta a tutti i costi”. Dopo un paio di selfie con alcuni passanti è salito nuovamente in auto … pronto per macinare altri chilometri.

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