XNL riapre per tre settimane con Anteprima. Lo spazio della Fondazione diventerà un laboratorio permanente dedicato alle arti

In attesa delle personali di settembre in mostra tre grandi opere di David Claerbout e Francesco Simeti. A breve laboratori di cinema, teatro e musica

Roberto Reggi e Paola Nicolin, XNL Piacenza
Paola Nicolin e Roberto Reggi

Dopo la chiusura forzata a causa della pandemia XNL riapre i battenti con un’anteprima che è  l’antipasto della vera e propria programmazione culturale in partenza il prossimo settembre. Nel mezzo ci sarà la mostra dedicata a Klimt della Galleria Ricci Oddi che vedrà l’ex palazzo Enel, di proprietà della Fondazione di Piacenza e Vigevano, giocare un importante ruolo di collaborazione. XNL diventerà sempre più fulcro di importanti sinergie con le tante realtà circostanti a partire appunto dalla galleria d’arte moderna passando per il Conservatorio Nicolini.

Come ha spiegato il presidente della Fondazione Roberto Reggi XNL sarà non solo luogo di esposizioni ma diventerà una bottega creativa in cui, come avveniva in passato, i maestri passeranno parte dei loro saperi agli allievi. Ci saranno un laboratorio di cinema sotto la “regia” del maestro piacentino Marco Bellocchio, uno di teatro ed altri di musica contemporanea  «Il progetto – ha detto Reggi – è quello di realizzare un laboratorio permanente che assolva anche a una funzione didattica – per i bambini, gli adulti e i giovani in formazione – legando l’aspetto formativo a quello performativo in una relazione, così ci auguriamo, virtuosa. Il futuro di XNL ha inizio oggi, da questa anteprima che costituisce l’avvio di una grande sfida: consegnare alla città uno spazio trasversale alle arti, alle generazioni e, perché no, anche alle epoche storiche. Uno spazio che sappia valorizzare la trasmissione dei saperi, utilizzando gli strumenti culturali come modo per interpretare il presente e immaginare i nuovi scenari. All’insegna della reciproca contaminazione, diversi linguaggi artistici troveranno qui una collocazione propria».

«L’Anteprima presentata oggi celebra l’avvio del progetto di Arte contemporanea diretto da Paola Nicolin, che dal prossimo settembre inizierà la sua programmazione vera e propria. Si tratta di un evento in grado di rispondere, egregiamente, all’idea di luogo attivo e interattivo e a un progetto di museo-scuola nel quale sia possibile confrontarsi con i temi cruciali del nostro tempo. A regalare ai visitatori di tutte le età e agli appassionati d’arte una rara esperienza di meraviglia e di riflessione, saranno la videoinstallazione dell’artista belga David Claerbout, che presenta un’evoluzione del linguaggio dell’arte che somma pittura, disegno, fotografia e immagine in movimento; e due grandi opere di Francesco Simeti, al primo piano, che anticipano i temi e le metodologie della mostra-atelier che sarà possibile vedere, nella sua fase compiuta, nel mese di settembre».

«XNL – ha concluso il presidente Reggi – rappresenta, per la Fondazione di Piacenza e Vigevano, una grande scommessa culturale. La sfida sarà vinta davvero se il percorso circolare formazione-fruizione-produzione saprà dar vita, come riteniamo, a un reciproco scambio fra allievi e maestri e saprà regalare al nostro territorio un orizzonte internazionale, realizzando l’incontro e la contaminazione con istanze provenienti dal mondo».

Con Anteprima XNL si apre alla città per tre settimane

Prende il via il progetto culturale di XNL, lo spazio di via Santa Franca che la Fondazione di Piacenza e Vigevano ha voluto dedicare allo sviluppo dei nuovi linguaggi della contemporaneità nell’arte, nel cinema, nel teatro e nella musica.  Anteprima è una sorta di introduzione al Programma di Arte contemporanea che da settembre inizierà la sua regolare programmazione sotto la direzione artistica di Paola Nicolin.

Grazie al progetto Anteprima, fino al 28 febbraio il pubblico potrà vedere da vicino (l’ingresso è libero) tre grandi opere di David Claerbout e Francesco Simeti, artisti molto affermati a livello internazionale, ciascuno protagonista di una delle gallerie di XNL. Gli spazi al pianterreno ospiteranno la videoinstallazione The pure necessity di Claerbout, versione d’artista del classico Disney Il libro della giungla, della durata di 50 minuti.

Il piano superiore è riservato a un’anticipazione della mostra-atelier personale di Francesco Simeti, che sarà presentata in settembre, ora suggerita dalle due opere Rubble, 2007 e Curtain, 2017, riunite sotto il titolo come un limone lunare / che non riposa mai.

Anteprima è a ingresso gratuito. Sarà aperta dal 10 al 28 febbraio 2022 tutti i giorni da martedì a domenica, dalle ore 11 alle 19. Sabato apertura fino alle 22. Lunedì chiuso.

La certificazione verde Covid-19 “Super Green Pass” è richiesta a tutti i partecipanti dai 12 anni compiuti. Mascherina FFP2 obbligatoria.

Le opere esposte e gli artisti

David Claerbout, The pure necessity, 2016 – Galleria piano terra

XNL è lieta di presentare in un’istituzione italiana The pure necessity, 2016 di David Claerbout (1969, Kortrijk, Belgio, vive e lavora a Anversa).

L’opera è un video sonoro di 50 minuti realizzato con la tecnica di animazione 2D nel quale Claerbout con una equipe di artisti per tre anni ha lavorato scupolosamente al ridisegnato delle sequenze del celebre film Il libro della giungla, il classico Disney del 1967 diretto da Wolfgang Reitherman e tratto dall’omonimo libro del 1894 di Rudyard Kipling. La versione d’artista del Classico Disney trasforma la storia sentimentale e comica di animali della giungla che ballano, cantano e suonano la tromba in un film che “rinuncia all’umanizzazione” degli animali e persino al “cucciolo d’uomo”. Gli animali si comportano in modo consono allo loro specie tornando con dignità ad essere orso, pantera, pitone e ci mostrano una diversa metodologia di ascolto, dialogo e rappresentazione del vivente. Da pellicola che celebra la velocità, il dinamismo e l’efficienza di una natura (umanizzata) del violento e del crudele che aiuta il debole fino alla sua emancipazione e ingresso nella “vita moderna”, il video ci parla di lentezza, ci proietta verso un’altra dimensione esistenziale e, come spesso accade nel lavoro di Claerbout, si offre come una riflessione sull’impatto concettuale del passaggio del tempo e una indagine sulla natura stessa del medium cinematografico.

Pioniere nella ricerca sull’immagine in movimento, l’artista, tra i più acclamati della sua generazione, arriva al video attraverso la pratica quotidiana del disegno, la necessità della pittura e l’indagine sulla fotografia. Questo approccio all’evoluzione dei linguaggi dell’arte come sviluppo di una necessità esistenziale che tiene insieme pittura, disegno, fotografia e immagine in movimento è dunque una delle numerose ragioni dell’invito rivolto all’artista a presentare nel contesto di XNL il suo lavoro esposto in gallerie e musei d’arte di tutto il mondo.

Motivazione forte è stato inoltre il ragionamento sull’identità del contesto nel quale XNL trova casa e la prossimità con la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e la sua collezione di pittura e fotografia e disegni legati proprio al secolo della transizione tra stasi e movimento, natura e esseri umani, ritratto introspettivo e rappresentazione del tempo.

Infine, l’opera stessa parla senza avere bisogno di spiegazioni anche di inversioni di modelli culturali, contraddizioni esistenti tra animazione e immobilità, celebrazione di dinamismo e pigrizia come condizioni esistenziali di cui ognuno di noi ha fatto e ha esperienza a partire dal proprio attuale vissuto.

Francesco Simeti, come un limone lunare / che non riposa mai – Galleria primo piano

Artista italiano tra i più interessanti della sua generazione, Francesco Simeti (Palermo, 1968 – vive e lavora a Brooklyn, NY) presenta due opere seminali (Rubble, 2007 e Curtain, 2017) che indicano temi e metodologie della sua mostra-atelier che vedrà la sua fase finale nel mese di settembre.

Prima mostra personale di Simeti in un’istituzione, il progetto ha infatti rivolto all’artista l’invito a formulare una riflessione sul suo lavoro, parallelamente all’ideazione di un atelier d’artista.

In più di venti anni di ricerca il lavoro di Francesco Simeti si è espresso attraverso una moltitudine di linguaggi espressivi che muove dal collage, al wallpaper, all’installazione, alla scultura e alla produzione video. La sua vocazione per l’azione dello spazio pubblico lo ha visto protagonista di progetti specifici in spazi domestici, frammenti di città e istituzioni di piccola e grande scala, a corroborare la sua capacità di interpretare ogni volta lo spazio e le sue storie.  Il suo lavoro inizia con una meticolosa raccolta d’infiniti materiali, tracce, immagini e testi tratti dalla stampa, una sorta di memorabilia del passato, che vengono ricomposti in veste artistica nelle sue installazioni dove forte è la presenza di motivi naturalisti e fatti di attualità che l’artista preleva da diverse fonti.

Simeti indaga l’estetizzazione e mercificazione della violenza, il decorativo è congiunto a immagini di forte tragicità, sottolineandone la banalizzazione. La sua è un’indagine sulla trasformazione dell’immagine e il suo passaggio di stato: dal fisico al liquido, dalla verità all’inganno, l’immagine trovata diventa lo strumento per sviluppare un – nuovo – linguaggio e una riflessione sul suo potere immaginifico.

Il titolo della mostra come un limone lunare / che non riposa mai è uno dei più celebri versi di Danilo Dolci, tratto dalla raccolta di poesia Il limone lunare, pubblicato nel 1970 – una sorta di dichiarazione di poetica sull’esercizio delle umane potenzialità del sociologo ed educatore italiano.

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