Alternativa per Piacenza risponde alla maggioranza: “Nessuno ci può imbavagliare”

Nuovo capitolo nella saga politica piacentina che vede contrapposta la maggioranza che sostiene Katia Tarasconi da una parte e dall’altra il centro destra ed anche Alternativa per Piacenza, movimento politico di sinistra.
Proprio ApP risponde alle critiche che le sono arrivate dalla maggioranza a causa di questa “strana alleanza” dovuta però non ad una comune visione politica con Fratelli d’Italia, Lega etc. ma alla convinzione che ai consiglieri di palazzo Mercanti venga nei fatti impedito di svolgere il proprio ruolo pienamente.

«Siamo stati accusati dalla maggioranza consiliare di avere espresso le stesse posizioni della destra rispetto alle nostre critiche sullo svolgimento dei lavori dell’aula nell’ultimo consiglio comunale.

La lettura è stata frettolosa e fastidiosa, tanto da risultare poco o per niente compresa.

La nostra nota, stigmatizzava il comportamento istituzionale di diversi rappresentanti della maggioranza che, con parole e fatti concreti, hanno piu volte manifestato fastidio per i tempi e i modi delle discussioni. L’ultimo caso è quello degli emendamenti, criticati non per il loro contenuto (i consiglieri non li avevano ancora letti) ma per il numero e per il tempo necessario per la loro discussione.

Comportamento in linea con un modo di governare, o meglio comandare, che ben conosciamo e che abbiamo cercato, con la nascita del progetto di Alternativa Per Piacenza, di cambiare; con lo studio e l’obiettivo di allargare la partecipazione e ricucire lo strappo tra politica e comunità. 

Questo avrebbe evitato di dire cose in campagna elettorale smentite nell’arco di pochi mesi, o di sentire da esponenti politici di lungo corso che non conoscevano la macchina comunale, nonostate i vari incarichi istituzionali ricoperti.

Per la verità, diversi consiglieri che ora siedono in maggioranza, erano partiti con noi e condividevano con noi questa visione politica e i nostri progetti per Piacenza. Ora, evidentemente, hanno cambiato idea e vedono la discussione e la partecipazione (es. la mozione sul question time) come una perdita di tempo e un intralcio alla loro fremente attività.

Presi da questa foga ci accomunano ai colleghi di Fratelli d’Italia. Stiano tranquilli, i colleghi. Noi, rispetto ai consiglieri di FdI, siamo posizionati in quella sinistra che vede la politica con gli stessi occhi di sempre, per la quali abbiamo portato avanti i nostri ideali e i nostri progetti. Anche dai banchi della minoranza, dove nessuno ci può imbavagliare».

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