Bramante colpito con un coltello da 30 centimetri. L’arrestato: “non volevo ucciderlo”

Vittima ed accoltellatore non si sono subito resi conto della gravità di quanto accaduto. Gigi Baletta arrestato sul luogo dell'aggressione. Intanto la barista aveva lavato il coltello sporco di sangue e lo aveva gettato nel cassonetto

«Non volevo ucciderlo». Lo ha ripetuto più volte, Pierluigi Baletta, 64 anni, al p.m. Antonio Colonna ed ai carabinieri lunedì notte durante l’interrogatorio seguito all’omicidio di Rocco Bramante e durato fino a mezzanotte. Tutti, compresa la vittima, avevano sottovalutato la gravità dei colpi inferti con quel coltello da cucina che Baletta aveva preso dal bancone del bar Filly di Caorso.

Due sono le ferite di cui parla il referto del pronto soccorso di Piacenza dove Bramante è morto circa tre minuti dopo il suo arrivo in ambulanza per arresto cardiocircolatorio in seguito a shock emorragico: una al polso ed una alla coscia sinistra.

Sarà proprio l’autopsia – che si dovrebbe svolgere sabato mattina – a fornire gli ultimi elementi che ancora mancano per una completa ricostruzione di questo grave fatto di sangue (avvenuto lunedì sera, poco dopo le 19 di lunedì 13 gennaio 2019).

Il medico legale potrà dire se vi siano stati altri fendenti e se quelli risultati mortali siano stati inferti con particolare violenza, girando o meno il coltello. Proprio da questa perizia dipenderà l’imputazione finale nei confronti di Pierluigi Baletta, al momento accusato di omicidio volontario, come è stato confermato questa mattina durante la conferenza stampa convocata in Procura.

Certo è che quando si utilizza contro un’altra persona un coltello da cucina affilato ed appuntito, lungo 30 centimetri, con un lama da 18 centimetri (come ha fatto Baletta) la tragedia è una conseguenza non troppo remota.

Secondo quanto hanno raccontato gli inquirenti il germe dell’aggressione (trasformatasi in omicidio) sarebbe da ricercare in passati attriti fra i due, originati più che altro dalla concorrenza lavorativa: entrambi pregiudicati, si occupavano del recupero di rottami ferrosi ed evidentemente si erano “pestati i piedi” in una qualche occasione.

Rocco Bramante ucciso a Caorso
Rocco Bramante

Rocco Bramante era tornato in libertà dopo che erano venuti meno i provvedimenti cautelari nei suoi confronti per l’indagine “Tower”. Secondo l’accusa sarebbe stato a capo di una banda di nomadi dedita a svariati furti in case e cascine della provincia.

Nonostante fosse siciliano di nascita si era ben integrato nella comunità sinti di Caorso dove aveva trovato anche la sua compagna di vita ed era divenuto una figura di riferimento. Ma, almeno al momento, le indagini esludono un movente “razziale”.

L’altra sera uno scambio di battute al bar fra i due si è trasformato rapidamente in un violento alterco. Tutto sarebbe potuto finire lì, con uno spintone, uno schiaffo. Invece Baletta si è fatto prendere dall’ira, ha afferrato il coltello ed ha seguito Bramante all’esterno. Mentre la vittima stava sistemandosi sui sedili della sua Fiat Idea, con a fianco la compagna e con la portiera ancora semiaperta è arrivato il “concorrente” che ha deciso di mettere il suggello a quanto precedentemente accaduto con un paio di coltellate.

Bramante a quel punto ha ingranato la marcia e si è diretto verso la caserma dei carabinieri probabilmente per denunciare il fatto.

Pochi millimetri hanno fatto la differenza fra la vita e la morte e quello che sembrava solo un taglio profondo si è rivelato essere una grave lacerazione dell’arteria femorale. Bramane si è accasciato sugli scalini, subito soccorso dai militari ed in breve tempo anche dai sanitari. L’emorragia non gli ha lasciato scampo anche perché di fronte a consistenti perdite di sangue e senza un’immediata trasfusione le chance di sopravvivenza sono scarse.

Gigi Baletta che ha nel suo curriculum svariati precedenti per furto, reati contro il patrimonio, lesioni e resistenza non si era preoccupato troppo di quanto accaduto, rimanendo fermo davanti al bar teatro dell’accoltellamento: li lo hanno trovato ed arrestato i carabinieri: «uno dei pochi casi – ha commentato il colonnello Marco Iannucci – in cui un assassino viene arrestato in flagranza di reato».

Omicidio Braante a Caorso: conferenza stampaIl sostituto procuratore Antonio Colonna si è complimentato con i carabinieri sia per come hanno tentato di soccorrere Bramante nell’immediatezza del fatto sia per le successive indagini che hanno permesso di ricostruire in breve tempo l’accaduto ed assicurare alla giustizia l’autore del fatto.

Una volta fatte scattare le manette ai polsi di Gigi Baletta i militari si sono subito messi a raccogliere prove ed a cercare l’arma utilizzata. La titolare del bar ha spiegato loro che il coltello era stato riportato all’interno del suo esercizio e che lei,  vedendolo completamente sporco di sangue, lo aveva lavato e poi, forse ripensandoci, lo aveva gettato nel cassonetto dei rifiuti dove è stato ritrovato. Avendo aiutato gli investigatori nel ritrovamento a suo carico non dovrebbero esservi imputazioni.

Pierluigi Baletta si trova rinchiuso presso il carcere delle Novate e domani sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia.

 

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