Dalla politica voci indignate contro la manifestazione sindacale di oggi in via IV Novembre a Piacenza

Sia Matteo Rancan (Lega) sia Foti (FdI) si interrogano sulla manifestazione odierna tenutasi proprio alla vigilia della zona rossa

Ha suscitato grandi perplessità la manifestazione indetta da SiCobas e di Controtendenza e tenutasi questo pomeriggio nel parcheggio di via IV Novembre, davanti al Cheope. Circa un migliaio di persone, con slogan e striscioni, hanno espresso solidarietà ai membri alle 29 persone coinvolte nell’indagine della polizia di Piacenza ed in particolate ai due sottoposi agli arresti domiciliari. Tutto era scaturito dal blocco dei mezzi, effettuato lo scorso febbraio, davanti ai magazzini della TNT e conclusosi con alcune sassaiole contro le forze dell’ordine.

Con una città che si appresta ad entrare in zona rossa molti si chiedono chi abbia autorizzato un ritrovo di persone come quello visto oggi, con scarso distanziamento e con regole antiCovid non sempre rispettate appieno. Tanto più in una provincia che lunedì si troverà ad affrontare il sacrificio di una chiusura forzata.

Numerose le reazioni politiche a partire da quella Matteo Rancan, capogruppo della Lega in regione che affida le sue considerazioni ad un post su Facebbok: «Chi mi conosce – scrive –  chi conosce il mio modo di fare politica sa che per me la vita tra la gente, la piazza e il contatto con il territorio sono fondamentali.

Questo però non mi esime dal condannare le scene vergognose che ho visto oggi nella manifestazione (per difendere due persone per le quali sono stati disposti gli arresti domiciliari ) organizzata da un’organizzazione sindacale a Piacenza. Ho visto scene di assembramenti, mascherine abbassate e gente gomito a gomito. Una vergogna inaudita. Tutto ciò proprio nel momento in cui la nostra provincia, la nostra regione sta per entrare in zona rossa vista la situazione sanitaria. Penso alle tante famiglie, partite iva, imprese, attività che sono chiuse da mesi. Penso a tutti i bimbi e ragazzi che non riusciranno ad andare a scuola. Penso a chi, da lunedì, sarà chiuso. E poi penso a queste persone che, in barba a qualsiasi regola, si comportano da irresponsabili e da menefreghisti. Non è accettabile».

«La democrazia – conclude il consigliere regionale del Carroccio –  è sacra. Fregarsene degli altri e della situazione che stiamo vivendo è da irresponsabili».

Laconico il commento del parlamentare di Fratelli d’Italia Tommaso Foti che, anche lui attraverso un post, scrive «Le prodezze dei Ministri del Governo Draghi: chiude in casa i piacentini, fa arrivare in città manifestanti da tutta Italia. Roba da matti».

Lo stesso Foti, attraverso un comunicato stampa, articola meglio il suo pensiero:

Foti: “Speranza e Lamorgese si diano una regolata.”

«Appare veramente contraddittorio, a tacere d’altro, il comportamento dei Ministri della salute e dell’Interno. Il ministro Speranza firma infatti l’ordinanza che colloca da lunedì  Piacenza in zona rossa, nonostante il fatto che l’indice di diffusione del virus non lo preveda.

Al tempo stesso, il Ministro dell’Interno Lamorgese, con circolare a firma del Capo di Gabinetto, prefetto Frattasi – non solo interpretativa, ma estensiva dei contenuti dell’articolo 10 del DPCM del 2 marzo 2921 -consenta di autorizzare manifestazioni sindacali e politiche, come quella tenutasi sabato a Piacenza, con la partecipazione di centinaia di persone, anche provenienti da più Regioni e con i più svariati mezzi di trasporto.

Insomma: palestre, bar, ristoranti, teatri, cinema, sale di danza, devono per il Governo Draghi restare chiusi perché in essi si potrebbero (ma e’ pura fantasia) verificare assembramenti. In piazza o per le strade pubbliche, invece, per il governo Draghi si può fare di tutto e di più, a partire dagli assembramenti, questi si fonte di diffusione dell’epidemia. Una vergogna: Speranza e Lamorgese si diano una regolata”, lo sostiene in una nota il parlamentare piacentino Tommaso Foti, vice presidente vicario di Fratelli d’Italia alla Camera».

Anche il consigliere comunale Michele Giardino (La Buona Destra) stigmatizza quanto accaduto «Alla vigilia della zona rossa, non era proprio possibile vietare questo mega assembramento di oltre mille persone nella nostra città?».

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