Due Panini in mostra per “festeggiare” la salita al Pordenone

Tela del Panini recuperata dalla Banca di Piacenza

In occasione della manifestazione Salita al Pordenone la Banca di Piacenza esporrà eccezionalmente due Panini recuperati dall’Istituto di credito locale all’estero, così come abitualmente fa per quadri o documenti finiti fuori Italia, specie di soggetti piacentini.

Si tratta di 2 quadri (dipinti nel 1719) che Ubertino Landi commissionò al grande artista piacentino Gian Paolo Panini (1691 – 1765) per arredare casa sua. Il Marchese Landi aveva evidentemente bisogno di un pendant e chiese a Panini di riprodurgli il castello di Rivalta, quadro al quale l’artista accompagnò una veduta fantastica. Le due vedute sono state recuperate dall’estero (dove erano finite) dalla Banca, con la collaborazione del Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale.

Prima del recupero operato dalla Banca di Piacenza, si conosceva la sola replica di questo quadro, commissionata dal principe di Kassel ed ora conservata nell’omonima città tedesca (da dove arrivò nel 1993 per essere esposta a Palazzo Gotico). “Il Panini bambocciante – ha scritto, in una pubblicazione della Banca di Piacenza, Ferdinando Arisi, il maggior studioso al mondo dell’artista piacentino – si è sbizzarrito in questi quadri come mai in altre occasioni. In quello con la veduta del Castello di Rivalta si vedano i particolari del pastore con la rete gonfia di pesci che si dirige soddisfatto verso Caratta Rollera, e più in là, verso il castello, delle quattro donne che si danno da fare per lavare, strizzare la biancheria e portare quella pulita sulla riva, gioielli di freschezza, come nel pendant i bambini che si accingono ad entrare in acqua: un maschietto piuttosto in carne, dalla pelle rossicia, invita a spogliarsi una bambina dalla pelle chiara, che si sta cavando dal capo la camicia, che ricorda, per il gioco dei bianchi, una vecchia tutta coperta, capo compreso, di un lenzuolo come un fantasma che poco lontano dal contadino cerquozziano chiede l’elemosina a un gentiluomo, quasi ad indicare il problema sociale dei poveri vergognosi”.

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