Film con dibattito su Ernesto Rossi, Padre dell’Europa, detenuto politico nel carcere di Piacenza per due anni

Giovedì 16 maggio alle 17.30 nel Salone d’ Onore della Fondazione

Film con dibattito su Ernesto Rossi giovedì 16 maggio, alle 17.30,  a Piacenza, in Fondazione nel Salone d’Onore della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via S. Eufemia. In anteprima la presentazione e la proiezione del film.

“Le parole di Ventotene – Ernesto Rossi: il progetto di Europa unita”: questo il titolo del film documentario di Marco Cavallarin, Marco Mensa, Elisa Mereghetti.

Il film ripercorre la vita e l’opera di Ernesto Rossi – democratico ribelle, liberale, oppositore del fascismo, incarcerato per due anni tra l’altro nel carcere di Piacenza – ha redatto con Altiero Spinelli ed Eugenio Colorni, mentre erano confinati, il progetto di Europa Unita contenuto nel Manifesto di Ventotene, nel 1941 in piena guerra mondiale.

Introdurrà l’evento l’avvocato Augusto Ridella, Segretario Sezione di Piacenza del Movimento Federalista Europeo.

Dopo la proiezione, della durata di 50 minuti, seguirà un dibattito, coordinato da Gaetano Rizzuto,  già direttore del quotidiano Libertà, sulla figura e l’opera di Ernesto Rossi per evidenziare l’attualità del suo pensiero. Interverranno al dibattito Marco Cavallarin,  Scrittore e regista del film, e Luisa Trumellini, Segretario Nazionale del Movimento Federalista Europeo.

«In Europa – ha dichiarato Augusto Ridella nel presentare l’iniziativa – stiamo affrontando sfide enormi, una globalizzazione senza regole, il risorgere di nazionalismi, la Brexit, migrazioni senza controllo, disoccupazioni, in futuro vi saranno cancellazioni di milioni di posti di lavoro per l’avanzare delle tecnologie gestite dall’intelligenza artificiale, cambiamenti climatici, costanti diseguaglianze economiche e sociali. La risposta non può essere data con slogan populisti ma solo con il rilancio dell’ispirazione dei padri fondatori del progetto degli Stati Uniti d’Europa».

«Tra i padri dell’Unità Europea – ha aggiunto il segretario Sezione di Piacenza del Movimento Federalista Europeo –  c’è sicuramente Ernesto Rossi, una figura poco conosciuta dall’opinione pubblica ma che ha dato un contributo rilevante nell’elaborazione del Progetto di Unità Europea con la partecipazione alla stesura del Manifesto di Ventotene. Per la prima volta con il Manifesto si affermava che i problemi sociali, politici ed economici dell’età contemporanea non potevano essere risolti se non nel disegno di uno stato federale europeo. In quest’affermazione sta tutta l’attualità del progetto e del pensiero di Ernesto Rossi».

Così Piacenza ricorderà Ernesto Rossi e farà conoscere questa figura di grande spessore per l’idea di Europa.

Ernesto Rossi era un economista, allievo di Luigi Einaudi, pensatore acuto e federalista convinto. Rossi dal Novembre 1931 al Novembre 1933 fu recluso nel carcere di Piacenza, come prigioniero politico dopo una condanna a 20 anni da parte del Tribunale Speciale.

Dal carcere di Piacenza scrisse bellissime lettere alla moglie Ada e alla mamma.

Dopo la guerra fu sottosegretario alla ricostruzione nel governo Parri e Presidente dell’azienda di Stato per l’alienazione dei residuati bellici fino al 1958. Successivamente, si dedicò alla scrittura di libri e al giornalismo come collaboratore de “Il Mondo”. Morì nel 1967.

Due anni fa il Movimento Federalista Europeo, Sezione di Piacenza, in occasione del cinquantenario della morte di Ernesto Rossi ha collocato, all’ingresso dei locali dell’ex carcere di Piacenza, oggi sede del Giudice di Pace, una targa a ricordo che in questi locali fu recluso uno dei padri dell’Europa.

«IN QUESTO LUOGO ERNESTO ROSSI , AUTORE DEL

“MANIFESTO DI VENTOTENE”  CON ALTIERO SPINELLI ED

EUGENIO COLORNI  FU RECLUSO COME DETENUTO POLITICO

DAL NOVEMBRE 1931 AL NOVEMBRE 1933».

Quel giorno furono lette alcune lettere che Rossi ha inviato dal carcere di Piacenza alla moglie Ada Rossi ed alla madre, raccolte in una pubblicazione a cura di Stefano Pareti. In queste lettere emerge già il suo pensiero federalista ed europeista, ma viene anche descritta la vita del carcerato e l’ambiente in cui è rinchiuso.

«Questo gesto semplice della targa – commenta Augusto Ridella –  è rivolto alle nuove generazioni e spiega che, circa 80 anni fa, Ernesto Rossi, un pioniere dell’Unità Europea, fu incarcerato a Piacenza per il suo pensiero; mentre oggi quel carcere è un luogo di pace».

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