Fondi pro Ucraina: la Banca di Piacenza in aiuto a una famiglia scappata da Kiev

La raccolta ha superato i 50mila euro. I primi 40mila dati alla Croce Rossa. Gli altri destinati a famiglie bisognose e rifugiate a Piacenza città

Il vicedirettore generale della Banca di Piacenza Pietro Boselli consegna l’assegno a Varvara Demcenko

Ha superato i 50mila euro la raccolta fondi promossa dalla Banca di Piacenza in favore della comunità ucraina colpita dalla guerra e, in particolare, ai profughi che sono arrivati nella nostra città. Com’è nella tradizione della Banca locale, l’intera somma resterà a Piacenza. I primi 40mila euro sono stati consegnati alla Croce Rossa locale, che li ha utilizzati per organizzare l’accoglienza di chi fugge dalla guerra (nella nostra provincia ne sono arrivati al momento 1500). Le altre risorse raccolte sono destinate a famiglie bisognose e rifugiate in città.

Una consegna di aiuti è avvenuta l’altro giorno nella sede centrale dell’Istituto di via Mazzini alla presenza del vicedirettore generale Pietro Boselli. Destinataria Varvara (Barbara) Demcenko, fuggita da Kiev (dove è rimasto il marito, colonnello dell’esercito) e arrivata a Piacenza il 6 marzo. «Mi trovavo all’ospedale in attesa di partorire – racconta con il terrore ancora negli occhi – e a poche centinaia di metri un bombardamento ha distrutto un palazzo. A quel punto ho deciso, nonostante il mio stato, di scappare cercando di raggiungere l’Italia». A Piacenza è stata accolta dalla sorella Nadina, che da 18 anni vive nella nostra città, sposata con tre figli. La famiglia frequenta la comunità ortodossa della parrocchia dei Santi Tre Vescovi di via Del Consiglio (chiesa di Sant’Eustachio) retta da padre Grigore Catan. Tre giorni dopo il suo arrivo, Varvara ha dato alla luce Alexandro. «E’ bravissimo – dice la zia – nonostante anche lui abbia vissuto, nella pancia, tutti i problemi dell’avventuroso viaggio che ha portato qui mia sorella». Il rammarico della giovane mamma è di non avere accanto il marito. «Ci sentiamo tutte le sere, ma è dura pensarlo in quell’inferno». Le due giovani donne ucraine hanno ringraziato la Banca e lodato la generosità dei piacentini.

Si può concorrere alla raccolta fondi rivolgendosi ad ogni sportello della Banca, che non applica sull’operazione alcuna commissione.

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