Francesca Chiavacci (Presidente Nazionale ARCI) a “Strati della Cultura”: “Più cultura è meno paura”

Cultura al centro del convegno Arci con Francesca Chiavacci
Francesca Chiavacci

“St®ati della Cultura” è l’appuntamento nazionale che l’Arci organizza dal 2007 per confrontare le proprie proposte sulla “promozione culturale” con il mondo delle istituzioni, della politica, della cultura. Oggi la prima giornata vede protagoniste molte realtà legate in particolar modo alla rigenerazione urbana in Italia e all’estero, con un particolare interesse per quei progetti che hanno un forte radicamento territoriale e prevedono processi reali di partecipazione attiva dei cittadini.

Tra i coordinatori anche Francesca Chiavacci, presidente nazionale di Arci, che ha rimarcato l’importanza della cultura e dello spirito critico come valvola per superare determinate barriere mentali. “Siamo convinti che più cultura significa meno paura – ha sottolineato Chiavacci -, attraverso di essa si può distruggere questo progetto che sta attraversando il nostro Paese, che si fonda sull’odio, sul sospetto, sul razzismo, sulla uccisione della libertà di espressione. E da questo punto di vista è molto importante questa pratica diffusa che svolgono i circoli in Italia, sono cosidette attività ricreative, ma è proprio questa ricreazione che può produrre consapevolezza e conoscenza e in qualche modo scelta di impegno per una società più progressista”.

Contestualmente è stato presentato anche il progetto dell’Università di Strada. “Si tratta di diffondere la conoscenza attraverso strumenti non convenzionali. Questo progetto prevede lezioni accademiche vere e proprie. Una prima lezione ci sarà oggi a Lecce su Andrea Pazienza e una a Cremona con il prof. Ariano (balzato agli onori delle cronache quest’estate per aver denunciato la ferroviera rea di frasi razziste), assalito sui social per questo gesto. Lui è ricercatore e terrà una lezione su Fellini e la psicanalisi. Vorremo che nei circoli si potessero immaginare lezioni su  temi di cultura “alta”. Indipendente mente dal ceto tutti hanno diritto a crescere culturalmente e di emanciparsi”.

Una riflessione anche sull’informazione quotidianamente ricevuta dai cittadini, “che è enorme. Non c’è il problema di non conoscere qualcosa attraverso Internet. Il problema è il punto di arrivo della conoscenza, Trump ha fondato la sua vittoria sulle notizie false, ma il dispregio della cultura è vasto anche in Italia. Molti politici come Salvini parlano alla pancia delle persone senza farle pensare. In questo senso l’Arci cerca di svolgere un ruolo importante, cercando di far uscire le persone di casa e parlare direttamente a loro. Non è il nostro mestiere dire cosa devono fare i partiti, certamente la perdita di una relazione diretta con le persone sicuramente ha pesato”.

Strati della Cultura è reso possibile grazie al sostegno della Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura, in collaborazione con: UCCA (Unione dei Circoli Cinematografici dell’Arci), Associazione Arci Emilia-Romagna, ARCI Piacenza, Cineclub Internazionale Distribuzione e col patrocinio dell’ANCI – Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. 

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