Gli effetti disastrosi del lock-down sul mercato del lavoro piacentino

Ad aprile le assunzioni hanno fatto segnare, nel piacentino, un -55,5% rispetto ad aprile 2019. Leggera risalita a maggio. Nel periodo marzo-maggio perse 2.825 unità lavorative

E’ un quadro desolante quello che emerge dai report provinciali relativi all’impatto dell’emergenza Covid-19 sul lavoro dipendente nei primi cinque mesi del 2020, recentemente pubblicato dall’Agenzia regionale per il lavoro dell’Emilia-Romagna (vedi qui).
I dati per la provincia di Piacenza evidenziano come il «lock-down» disposto in risposta all’epidemia abbia comportato una anomala caduta delle assunzioni nel mese di marzo, toccando un minimo storico ad aprile (2.005 assunzioni, -55,5% rispetto ad aprile 2019), mentre la sospensione dei licenziamenti (D.L. 17 marzo 2020, n. 18) e il ricorso agli ammortizzatori sociali, fino ad oggi, abbiano impedito la perdita di posizioni dipendenti a tempo indeterminato: per il periodo marzo-maggio 2020 le attuali stime, indicano infatti come la perdita complessiva di posizioni dipendenti, pari a 2.825 unità (calcolata come saldo destagionalizzato fra attivazioni e cessazioni), sia totalmente a carico delle posizioni a tempo determinato, nel lavoro somministrato e in apprendistato (-2.854).

Nel periodo marzo-maggio 2020, in provincia di Piacenza, si sono perse 2.825 delle 38.061 posizioni dipendenti andate perdute nella regione presa nel suo complesso (ossia il 7,4% del totale). Tale perdita si è concentrata principalmente nei macrosettori commercio, alberghi e ristoranti (-568) e altre attività dei servizi (-1.527), settore quest’ultimo che, a livello locale, registra una forte specializzazione e concentrazione delle attività nei comparti della logistica (dati destagionalizzati). L’industria in senso stretto ha accusato invece una perdita di 367 posizioni dipendenti (dato destagionalizzato).

A maggio le attivazioni dei rapporti di lavoro dipendente hanno registrato una prima significativa variazione congiunturale positiva (41,7% in più rispetto al mese di aprile): le assunzioni nell’industria sono infatti risalite all’83,2% del livello registrato a febbraio (ossia prima del «lock-down») mentre nei servizi le attivazioni dei rapporti di lavoro si attestano al 56,9% del livello anteriore all’emergenza COVID-19, date le più complesse condizioni per la ripartenza delle attività.

Ore autorizzate di Cassa Integrazione, provincia di Piacenza

Sulla base dei dati INPS si rileva che tra gennaio e maggio 2020 sono 7.714.803 le ore autorizzate di cassa integrazione (CIG) a sostegno del reddito dei lavoratori e delle lavoratrici delle aziende della provincia di Piacenza. Ben il 97,7% del totale di ore autorizzate di CIG si concentra nei mesi di aprile e maggio. La straordinarietà del volume di ore autorizzate di CIG nei primi 5 mesi del 2020 si evince attraverso il confronto temporale con i dati annuali precedenti.

Piacenza a confronto con le altre province dell’Emilia-Romagna

Fonte: elab. Ufficio Statistica Provincia di Piacenza su dati Agenzia regionale per il lavoro dell’E.-R.

Il confronto con le altre province emiliano-romagnole mostra che il nostro territorio, oltre ad essere tra quelli con la minor variazione tendenziale negativa aprile 2020/aprile 2019 delle assunzioni, sembra essere stato comunque in grado di effettuare un certo recupero delle posizioni perse a partire da maggio, con un incremento delle assunzioni complessive del 41,7% rispetto al mese precedente, e con un livello di assunzioni nell’industria che ha raggiunto l’83,2% di quello registrato a febbraio (cioè prima del lock-down).

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