I giovani democratici di Piacenza intervengono sulla moschea che “infiamma” il centro destra

Secondo i giovanio PD "ci sono molte altre questioni ben più importanti di cui si dovrebbe discutere, anche a Piacenza come ambiente, energia, transizione ecologica"

Il tema della moschea di Piacenza è ormai terreno fertile per lo scontro politico. I giovani del Partito Democraticano se ne occupano in un comunicato con cui attaccano la destra di governo della nostra città.

«È bastato l’annuncio di un piccolo passo avanti nella trasformazione del centro culturale islamico in moschea, all’interno di un complesso e lungo processo di integrazione a Piacenza, per far destare un vecchio odio che si era solo apparentemente sopito durante l’ultimo anno segnato dal Covid-19. Alcuni commenti e affermazioni, anche di esponenti politici (Lega e Fratelli d’Italia), nascondono al loro interno dei messaggi molto violenti e senza via di ritorno.

Un conto è condannare le azioni violente di estremisti di qualsiasi religione o credo, ma non è di certo questo il caso. Questa è un’altra storia. 

Due esempi in particolare che riassumono alcune affermazioni comuni ci sono saltati all’occhio: 

“Qui, con tutti i problemi che abbiamo, loro possono fare quello che vogliono! Invece, provaci tu ad aprire una chiesa a casa loro” 

 “Mentre noi ci inchiniamo, i missionari cristiani che vivono in paesi musulmani vengono trucidati” 

Vogliamo cercare di uscire dal solito batti e risposta e condividere con voi una riflessione, ponendoci alcune domande. Secondo voi, i missionari cristiani e tutti i volontari impegnati in opere umanitarie nel mondo, che hanno anche perso la vita a causa di estremisti religiosi contrari alla libertà di professare la propria fede, potrebbero mai pensare che si dovrebbe vietare per vendetta la possibilità di professare il proprio credo religioso in tranquillità e normalità nel nostro Paese?

Secondo noi la violenza la repressione e la censura non saranno mai la giusta strada da seguire. Ma questa è un’altra storia.

Inoltre, durante la giornata, ci siamo imbattuti in un altro commento ricorrente:

“Con il Covid le priorità sono altre”. 

Come se l’ufficializzazione di un luogo di culto nella nostra città potesse ritardare il piano vaccinale o avere una ripercussione sulla pandemia mondiale. Ma in fin dei conti, è vero: ci sono molte altre questioni ben più importanti di cui si dovrebbe discutere, anche a Piacenza.  

È sorprendente come la politica, certe volte, sia così reattiva. In pochi giorni, la destra di Piacenza è passata dall’aver portato avanti l’ufficializzazione di una semplice moschea, a farsi opposizione da sola con il deciso intervento della Lega Emilia-Romagna, a cercare ogni possibile cavillo per bloccare questa piccola azione che fa un primo passo verso un futuro di integrazione. 

Come sarebbe bello se tutta questa energia e forza di orgoglio fosse messa nelle battaglie per contrastare tanti problemi di stretta attualità che davvero hanno caratterizzato la nostra provincia: legalità (ci aggiungiamo e sosteniamo a gran voce l’appello fatto da Libera e dalle associazioni sindacali nella giornata di ieri, perché vogliamo dire con determinazione che Piacenza non vuole la mafia) e lavoro.

Infine, non dimentichiamo tutte quelle tematiche che impatteranno realmente sul futuro di tutti noi cittadini e che sembrano essere sistematicamente dimenticate. Ci riferiamo alle battaglie per l’ambiente, l’energia, la transizione ecologica del Green New Deal, il dare risposte concrete per il futuro sostenibile come richiesto a gran voce da noi giovani…Ma questa, questa sarà un’altra storia. Occupiamoci dei veri problemi».

Publicità

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome