Il sindaco Tarasconi interviene su Terrepadane: “La parola ai soci e che sia un nuovo inizio”

"In gioco il futuro di un consorzio che in questi anni, grazie ai suoi vertici, ai suoi collaboratori e ai suoi soci, non ha fatto altro che crescere e portare indotto sul territorio"

La lettera aperta dei dipendenti di Terrepadane sta smuovendo le acque della politica piacentina che per lungo tempo aveva osservato la vicenda da lontano, senza prendere posizione. La prima, autorevole, voce era stata questa mattina quella dell’on. Tommaso Foti mentre oggi è intervenuto il sindaco Katia Tarasconi.

«La mia speranza sincera – scrive Tarasconi – è che la lunga vicenda a suon di azioni legali che coinvolge il consorzio Terrepadane possa finalmente arrivare alla fine. E che sia un finale che possa rappresentare un nuovo inizio, senza tensioni, in modo che il consorzio possa continuare a operare nel tessuto economico locale (e non solo) come ha fatto in questi anni dimostrando, numeri alla mano, di essere una realtà solida, produttiva, efficiente. Una speranza che si basa, da un lato, sui fatti, sui bilanci, sull’attività di un consorzio che è arrivato ad essere una delle principali realtà economiche del territorio piacentino, sana e in attivo; e, dall’altro, si basa sul desiderio espresso chiaramente e con passione in una lettera-appello dei tanti dipendenti, collaboratori e agenti del Consorzio stesso, i quali vedono con preoccupazione e timore la fusione con altre realtà che operano a livello nazionale. Vedono con timore, dunque, la “spiacentinizzazione” di una realtà locale che in effetti “funziona” benissimo così com’è. Un appello che dimostra l’attaccamento e l’affetto di chi ogni giorno ha lavorato e lavora per Terrepadane contribuendo attivamente al raggiungimento dei risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Martedì prossimo, 4 luglio, verranno dunque eletti gli organi della cooperativa dopo le dimissioni del Consiglio d’amministrazione di alcuni giorni fa, e saranno elezioni decisive. La parola spetta quindi ai soci. In gioco il futuro di un consorzio che in questi anni, grazie ai suoi vertici, ai suoi collaboratori e ai suoi soci, non ha fatto altro che crescere e portare indotto sul territorio».

  

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