Inaugurata la nuova scuola paritaria elementare Sant’Orsola

La nuova scuola coglie l'eredità delle elementari Orsoline che, dopo tanti anni, hanno dovuto rinunciare alla scuola primaria. Un progetto sostenuto dalla Banca di Piacenza

«La nascita di questa scuola è un bell’esempio di corresponsabilità messa in campo per raccogliere tanti fiorellini (i bambini, ndr) e farli crescere».

Sono le parole pronunciate dal vescovo mons. Gianni Ambrosio («con tanta gioia nel cuore»), intervenuto all’inaugurazione della nuova scuola primaria (paritaria) Sant’Orsola, nella sede di via Campo della Fiera, di fianco al Liceo Gioia. Dopo aver benedetto i locali («ma soprattutto le persone»), mons. Ambrosio ha sottolineato come questa avventura «parta molto bene, perché c’è tanto entusiasmo» ed ha osservato che «è giusto chiamare la scuola privata», in quanto la natura della gestione è tale, «ma non è sbagliato considerarla anche pubblica, nel senso che è aperta a tutti».

Numerosissime le persone intervenute al taglio del nastro della nuova struttura, con tanti bambini (accompagnati dai genitori) che lunedì inizieranno a sedere tra i banchi della Sant’Orsola. Presenti le maggiori autorità, a cominciare dal prefetto con i parlamentari, il questore, il comandante dei Carabinieri e il comandante del Genio Pontieri.

Il presidente della cooperativa Santa Giustina (che gestisce la scuola) ing. Enrico Braghieri ha ricordato «lo sconforto» vissuto insieme agli altri genitori alla comunicazione che le Orsoline (ha partecipato alla cerimonia la madre superiora suor Rosalina Broch) non erano più in grado di portare avanti il progetto della Primaria (resta in piedi, invece, quello della Secondaria di I grado): «Ci siamo guardati negli occhi chiedendoci che cosa potevamo fare.

Da lì è nata l’idea d’intraprendere un percorso, in collaborazione con le suore, che ringrazio, di continuità educativa per non disperdere un patrimonio secolare. In questo percorso abbiamo incontrato nuovi compagni di viaggio e aiuti anche inattesi».

L’ing. Braghieri ha posto l’accento sull’ispirazione cristiana della scuola «che nasce dalla tradizione del messaggio educativo delle suore Orsoline e dall’innovazione della proposta della Sant’Orsola, che punta sul potenziamento delle lingue, inglese e tedesco, e sugli strumenti multimediali, per offrire ai bambini solide basi utili per la crescita futura». Il responsabile della cooperativa Santa Giustina è quindi passato ai ringraziamenti a tutti coloro che in qualsiasi modo hanno reso possibile quello che il presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza (che ha acquisito i locali, messi poi a disposizione della scuola) Corrado Sforza Fogliani ha definito «un miracolo», perché «a Piacenza – dove assistiamo più ad annunci di fatti che a fatti – realizzare qualcosa di concreto è una cosa straordinaria».

«Alcuni giorni fa – ha raccontato il presidente Sforza Fogliani – stavo scrivendo per il giornale della Banca un articolo sul libro che raccoglie i tweets del Papa, chiamati breviloquia. Uno di questi, così recita: “La missione della scuola e degli insegnanti è di sviluppare il senso del vero, del buono e del bello”. Ed è il senso di questa iniziativa insperata. I protagonisti della giornata odierna sono i genitori, dalla cui volontà è nata la scuola che oggi inauguriamo. La Banca ha dato una mano. Ci auguriamo che la stessa mano ci venga richiesta anche per una futura scuola media».

Il presidente esecutivo della Banca di Piacenza (per l’Istituto di credito erano presenti anche il presidente del Cda Giuseppe Nenna e altri rappresentanti della Banca) ha quindi fatto cenno al fatto che di questa importante iniziativa piacentina abbia scritto oggi un giornale nazionale, Italia Oggi, ed ha annunciato che prossimamente della Sant’Orsola si occuperà Il Corriere della Sera, nell’inserto Buone Notizie. L’avv. Sforza ha rimarcato «i grandi sacrifici fatti dai genitori per dare continuità alla secolare tradizione delle Orsoline e per garantire ai propri figli una scuola che assicura l’emancipazione dal pensiero unico internazionale materialistico, che condiziona lo sviluppo culturale e morale dei giovani». Il presidente, dopo aver sottolineato che «la Sant’Orsola è nata senza aver ottenuto, ad oggi, alcun contributo pubblico», ha rilevato che – secondo studi ministeriali – «un alunno delle scuole statali costa allo Stato 10mila euro all’anno e che per gli 800mila studenti di scuole private lo Stato corrisponde 500 euro: sono i più grandi finanziatori dello Stato, che risparmia 9500 euro per ognuno di loro. «In sostanza, per un pregiudizio ideologico derivato dalla Costituzione, lo Stato si comporta contro la libertà di pensiero ma anche contro il proprio interesse».

«Questo – ha proseguito – mentre è ben noto che Einaudi ci ha lasciato detto che “la scuola si salva e si sviluppa nella libertà”».

La coordinatrice dell’attività didattica, prof. Donatella Vignola, ha illustrato l’offerta formativa della Sant’Orsola «che si prefigge l’obiettivo di garantire agli alunni un futuro sereno e di eccellenza», puntando «sì all’innovazione, ma al servizio della tradizione». Tra le caratteristiche innovative a disposizione dei 70 iscritti all’Istituto di via campo della Fiera (nello stesso immobile è presente un servizio dove i genitori possono rivolgersi per avere notizie sulle varie convenzioni e facilitazioni per la scuola fatte dalla Banca di Piacenza), il potenziamento dell’inglese fin dalla prima classe e l’inserimento del tedesco. Inoltre, ci sarà la figura della maestra prevalente. «Il nostro motto – ha concluso la prof. Vignola – è “imparare bene l’italiano e l’inglese come l’italiano”».

 

 

 

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