Iniziata la selezione per entrare nell’ente che non c’era più (la Provincia)

Concorso Provincia di Piacenza

E’ un po’ come l’isola che non c’è di Peter Pan: teoricamente non dovrebbe esistere ed invece è viva e vegeta. Stiamo parlando della Provincia azzoppata dalla incompiuta ed incompleta legge a firma di Graziano Del Rio.

  Il palazzo di via Garibaldi (al pari di altri omologhi Enti in Italia) avrebbe dovuto chiudere i battenti già da tempo ed il personale era destinato al trasferimento in altre amministrazioni.

Come è finita si sa. A casa sono andati messere Matteo Renzi, la pulzella Maria Elena Boschi e lo scudiero Del Rio, spazzati via dal poderoso alito di un drago chiamato referendum.

Dietro di loro le macerie di un ente che non vede più i suoi vertici votati dalla gente bensì nelle segrete sale della politica, alla faccia della democrazia.

Un Palazzo con pochi soldi e tante competenze che rischia la paralisi ogni anno quando nevica con troppa abbondanza. Perché se i soldi si spendono in sale e spazzaneve non ci sono più per scaldare le scuole o riparare le buche. Così i presidenti divengono esperti di cabala e scongiuri e si dice, a Piacenza, facciano persino uso del Fegato Etrusco per interpretare i capricci del cielo e sapere il loro destino prima ancora del colonnello Giuliacci.

Seguendo  (come canta Bennato) la seconda stella a destra in tanti, questo mattino, hanno trovato il cammino per la prima selezione per i nuovi posti a tempo indeterminato dell’Amministrazione Provinciale di Piacenza.

L’ente che non c’era, ora c’è e dopo dieci anni torna ad assumere, avendo perso per strada, dal 2015 ad oggi, 180 dipendenti, tra pensionamenti e trasferimento di funzioni. Entreranno, entro fine anno, 17 nuove risorse soprattutto in ruoli tecnici, attraverso alcuni concorsi come quello iniziato oggi.

Insomma la chimera del posto fisso nel pubblico si fa più vicina per alcuni bravi e fortunati concorsisti che riusciranno a passare questo primo scoglio della preselezione che si è resa necessaria a fronte dell’alto numero di domande presentate.

I candidati hanno affrontato un test con domande a risposta multipla. Passerà allo step successivo chi avrà conseguito una valutazione di almeno 18/30. Seguiranno due prove scritte ed una prova orale. Un percorso lungo ma che non spaventa tanti giovani abituati al perenne precariato di questi tempi.

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