Il nuovo ospedale di Fiorenzuola d’Arda aprirà nel 2020

Dalla Regione altri 2 milioni per il nuovo nosocomio: in totale investiti oltre 13 milioni. Sarà centro Hub per la riabilitazione delle gravi patologie spinali. Bonaccini e Venturi:“Opera strategica per il territorio"

Presentato il nuovo progetto per l'ospedale di Fiorenzuola

Altri due milioni di euro dalla Regione Emilia-Romagna, che si aggiungono agli 11,5 già stanziati, per il nuovo ospedale di Fiorenzuola d’Arda: un’opera strategica per il territorio, la comunità e la sanità piacentina, ma non solo. Risorse aggiuntive che serviranno a completare, già nel corso del 2019, le sale operatorie del blocco B: un’ala che, con i suoi settemila e settecento metri quadrati divisi in quattro piani più un seminterrato, accoglierà 38 stanze di degenza, 77 posti letto, 23 tra ambulatori e studi medici, 2 piscine e 6 palestre.

Una struttura d’eccellenza, a forte vocazione riabilitativa, che diverrà assieme all’ospedale di Montecatone (Imola), Centro Hub per la Riabilitazione delle gravi patologie spinali, ospiterà quindi tutte le funzioni riabilitative specialistiche presenti sul territorio provinciale diventando al tempo stesso polo d’attrazione per i pazienti delle regioni limitrofe. Inoltre, potrà contare su un’area medica (già attiva) in grado di affrontare casi ad alta complessità, un’area chirurgica per prestazioni di day surgery e chirurgia ambulatoriale, un Pronto soccorso aperto 24 ore al giorno, un’area radiologica completamente attrezzata con strutture d’avanguardia, e sarà dotata di tutti gli ambulatori specialistici necessari al funzionamento dei reparti ospedalieri e al servizio dei cittadini esterni.

L’annuncio dell’ulteriore investimento voluto dalla Regione è stato dato oggi, in conferenza stampa a Fiorenzuola d’Arda, dal presidente Stefano Bonaccini e dall’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, che all’Auditorium San Giovanni hanno fatto il punto con il sindaco, Romeo Gandolfi, e il direttore generale dell’Ausl di Piacenza, Luca Baldino, sullo sviluppo dei servizi sanitari in Val d’Arda.

Esprime soddisfazione il direttore generale Baldino, presentando i contenuti del nuovo blocco B dell’ospedale di Fiorenzuola: “Stiamo realizzando il piano approvato dalle istituzioni lo scorso marzo 2017, che ha posto le basi per lo sviluppo e il potenziamento dei servizi sanitari della provincia. L’ospedale di Fiorenzuola è destinato a diventare un polo riabilitativo sovra provinciale di eccellenza ma rimane nodo insostituibile della rete ospedaliera piacentina, al servizio dei cittadini del distretto e centro di riferimento per la chirurgia angiologica e flebologica per tutta la provincia. Facendosi carico delle patologie chirurgiche più frequenti, l’ospedale si pone quale strumento importante per la riduzione delle liste d’attesa chirurgiche e, grazie al reparto di medicina sub intensiva, è in grado di trattare casi complessi pur in un contesto di prossimità e familiarità a favore dei pazienti più fragili”.

“Sono molto soddisfatto- commenta il sindaco di Fiorenzuola Gandolfi- per il traguardo raggiunto, che ha richiesto uno sforzo non comune e la piena assunzione di responsabilità da parte della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, da parte mia e della giunta da me guidata. Con l’attivazione del Polo riabilitativo polifunzionale a valenza sovraprovinciale abbiamo ottenuto, infatti, importanti risultati: specializzare l’offerta a fronte di una concorrenza limitrofa particolarmente competitiva, garantendo prospettive di lungo periodo all’ospedale di Fiorenzuola; assicurare ai cittadini e ai residenti del Distretto servizi sanitari di elevata qualità; dotare il territorio di un presidio in grado di attrarre utenza e rilanciare il tessuto economico. Questo importante tassello del piano di riorganizzazione, approvato in Ctss Piacenza il 31 marzo 2017 con una maggioranza qualificata, l’iter seguito in direzione di un rinnovamento e le resistenze superate anche tramite un confronto serrato tra sindaci e Azienda dimostrano che si può amministrare per aprire concreti scenari di opportunità; e che occorre innanzitutto ridare speranza ai territori con scelte coraggiose e lungimiranti”.

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